Donna 'fantasma' trovata morta in casa ad Apecchio

Nessuno l’aveva più vista dalle elementari. Aveva 59 anni ed era scheletrica

Apecchio, la casa di Luciana Simoncelli, trovata morta in casa

Apecchio, la casa di Luciana Simoncelli, trovata morta in casa

Apecchio (Pesaro e Urbino), 11 giugno 2019 - E' morta una donna senza passato. Nessuno l’aveva vista per 45 anni. Viveva murata in casa con la madre e una sorella nubile a Serravalle di Carda, 350 persone, nel comune di Apecchio. Si chiamava Luciana Simoncelli ed aveva 59 anni. L’ultima volta che era stata vista in paese aveva 12 anni, poco dopo la scuola elementare. Nemmeno il trentennale medico di famiglia sapeva che faccia avesse fino a quando, ieri mattina, ha visto il corpo senza vita in obitorio a Urbino. Bloccando il funerale e chiedendo l’autopsia. Perché non è chiaro di cosa sia morta.

Aggiornamento "L'hanno vegliata quasi per sette ore"

Il corpo della donna ha un apparente peso di 30 chili, denutrito dunque, o forse minato da una malattia per la quale però nessuno ha mai chiesto in questi mesi l’intervento di un medico per una visita, una diagnosi o una terapia. Tanto meno del dottor Massimo Valentini, il medico di famiglia: «E’ una vicenda sicuramente fuori dal comune. Io sapevo dell’esistenza di questa donna, faceva parte dei miei assistiti ma quando sono andato negli ultimi 25 o 30 anni in quella casa di Serravalle chiamato dalla madre o dalla sorella, alla signora Luciana non la vedevo. Sapendo della sua esistenza, ho chiesto alla madre di poterla conoscere, magari visitare, visto che era una mia mutuata. Ma la risposta immancabile ogni volta era di rifiuto netto e senza possibilità di trattativa: ‘No, mia figlia non ha piacere di vedere nessuno e dunque nemmeno lei dottore, mi dispiace’. Per questo sono stato costretto a rinunciare a conoscerla, a parlarci, semplicemente a vederla, pur sapendo che si trovava dietro ad un metro da me, dietro ad una porta».

Dice il dottor Valentini: «Ho chiesto spesso il perché di questa reclusione in casa ma la madre mi ha garantito che la figlia stava bene, che passava il tempo sbrigando le faccende domestiche, facendo l’uncinetto e guardando la tv. A lei bastava così. Non ne ho parlato con nessuno né con i carabinieri né con la procura perché non lo ritenevo necessario visto che era una libera scelta di una persona che delegava la madre a parlare per lei. Ma poi sabato scorso la situazione è precipitata. E’ stata chiamata la guardia medica che ha constatato il decesso della donna ma poi come medico di famiglia ho fatto il secondo certificato di morte in obitorio a Urbino vedendola per la prima volta e trovando il corpo in condizioni di apparente denutrimento. Era veramente magrissima, e non so dire di cosa sia morta. Forse anche per una malattia irreversibile ma allora perché non sono stato chiamato mai in questi mesi o anni. Cosa è successo, perché è arrivata a pesare così poco? Per saperlo, ho chiesto all’Asur di poter procedere col medico anatomopatologo all’autopsia. In base alla risposta poi si accerterà cosa ha provocato la morte di questa donna che non avevo mai visto in vita mia».

Secondo alcuni coetanei della donna morta, che la ricordano alla scuola elementare per poi non averla più vista in giro, sembra che abbia vissuto nella sua stanza, quasi sempre con le finestre chiuse senza che la madre, una sorella e un fratello che vive in un altro paese ne abbiano in qualche maniera in 45 anni cambiato il destino.