Pesaro, trasporti sanitari e fatture gonfiate. Sette denunce

Nei guai i responsabili di tre società cooperative di Pesaro e Fano per truffa ai danni dello stato e falso ideologico

La Guardia di finanza

La Guardia di finanza

Pesaro, 17 giugno 2019 - La Guardia di Finanza di Pesaro, nell’ambito dell’operazione denominata “Inflated Rescue”, avviata nel 2017, ha segnalato alla Procura della Repubblica sette persone fra presidenti, amministratori, contabili e preposti di società cooperative incaricate di svolgere i trasporti sanitari nella Provincia. L’indagine ha portato alla luce le irregolarità compiute da tre aziende private di Pesaro e Fano, operanti nel territorio provinciale e vincitrici nel 2005, in associazione temporanea di impresa, di un appalto per l’affidamento del servizio dei trasporti, svolto nel 2013, con ingenti costi per il Sistema Sanitario Nazionale.

In particolare, i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Pesaro hanno esaminato, in collaborazione con personale amministrativo di Area Vasta 1, la copiosa documentazione riguardante i servizi oggetto di indagine, ricostruendo le condotte fraudolente perpetrate nel corso dell’anno 2013, relative a trasporti sanitari di persone anziane e/o affette da gravi patologie, dalle proprie abitazioni ai luoghi di cura e ritorno.

Gli indagati avevano rettificato, approfittando il più delle volte della buona fede degli autisti, gli orari indicati nei “brogliacci di trasporto” compilati alla fine del turno e utilizzati per la predisposizione dei “fogli di viaggio” e gli altri documenti ufficiali delle cooperative alla base dell’emissione di fatture “gonfiate”. 

Infatti l’analisi accurata della documentazione ha fatto emergere l’esistenza di trasporti “impossibili” resi dalle stesse ambulanze e casi di ubiquità dell’equipaggio presenti in posti diversi allo stesso orario. Sono state acclarate anche altre situazioni anomale, quali, ad esempio, attestazioni di durata di prestazioni ambulatoriali oltre i tempi canonici utili a giustificare la percezione di corrispettivi maggiori rispetto al dovuto.

L’attività si è conclusa con la denuncia di sette soggetti per il reato di truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. Il danno complessivo patito dal Servizio Sanitario Nazionale è stato quantificato in euro 191.000, ossia euro 71.000 in relazione all’anno 2013 e circa euro 120.000 per agli anni 2014 e 2015.