Truffe online e telefoniche scoperte dall’Arma

I carabinieri della Compagnia di Urbino, guidati dal capitano Renato Puglisi, sono risaliti agli autori a seguito di complicate indagini

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Soldi sottratti dal conto corrente e pagamenti a finti venditori di polizze assicurative, è successo a Piobbico in queste settimane. Infatti uno degli effetti collaterali dell’emergenza sanitaria da Coronavirus riguarda la legalità. In questo specifico caso le truffe che non si sono placate ma hanno cambiato forma, un po’ come il virus per sopravvivere: da materiali sono diventate immateriali. Ovvero calano quelle fisiche, di persona, e si implementano quelle ad esempio online o telefoniche.

Il monito dei Carabinieri della Compagnia di Urbino è forte, serve attenzione. Infatti in questi giorni i militari sono riusciti a risalire agli autori di due episodi fraudolenti consumati proprio nel territorio, nello specifico in zona di Piobbico, dove sono stati sottratti a due cittadini quasi 4mila euro in due episodi distinti. Il primo riguarda un signore che ha presentato denuncia ai locali Carabinieri.

Una sera è stato contattato da un numero romano, con prefisso 06, che si è identificato come ufficio frodi della Banca Nazionale del Lavoro. Ovviamente non era vero. La voce dall’altra parta lo ha allertato dicendogli che c’erano stati tentativi di prelievo sulla sua carta. Per bloccarla era necessario fornire i codici segreti in possesso del cliente. L’uomo, probabilmente spaventato per la notizia e sicuro che si trattasse dell’Istituto bancario, anche grazie al prefisso della capitale, ha fornito i dati richiesti. Questo ha portato ad un ammanco nelle successive ore di oltre tremila euro dal suo conto corrente. Il numero che lo aveva contattato era stato ovviamente disabilitato subito dopo quindi si è rivolto agli uomini dell’Arma. Avviate le indagini i Carabinieri sono riusciti a risalire tramite i movimenti bancari all’intestatario del conto corrente beneficiario dove erano stati confluiti i soldi. Si tratta di un napoletano che è stato denunciato a piede libero.

Nel secondo caso una signora intenta a stipulare una polizza assicurativa per il ciclomotore del figlio ha richiesto un preventivo online, e il più conveniente si è verificato una truffa. Questo è arrivato su WhatsApp assieme alle credenziali di due PostePay sulle quali versare 300 euro circa, pratica altamente inusuale e quindi sospetta. Una volta fatta la ricarica si è perso ogni contatto e anche qui il numero era diventato irraggiungibile. Le indagini hanno fatto risalire che i soldi erano confluiti in un conto intestato ad un soggetto del sud con precedenti per gli stessi reati. I Carabinieri della Compagnia di Urbino avvisano di prestare attenzione a queste truffe così come a quella più recente del "finto vaccino".

In pratica si verificherebbero dei casi in cui le persone, solitamente anziane, vengono raggiunte a casa da fantomatici sanitari per la somministrazione di vaccini al Sars-CoV2. In realtà questi mirano ad entrare nell’abitazione per arraffare ciò che trovano, facendo leva sul fertile terreno di notizie relative alla carenza di dosi. In caso di dubbio è sempre bene contattare il 112 e il Distretto Sanitario oppure il Dipartimento di Prevenzione per una verifica.

Francesco Pierucci