Truffe web, la piaga cresce E ci cascano i ’normali’

Arrivano in Questura quasi 400 denunce l’anno. L’analisi del poliziotto: "La gente è così presa dagli impegni che si trova le difese abbassate"

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Una denuncia al giorno per truffe telefoniche o via web. Raggiri che mietono vittime di ogni tipo, anche persone non sprovvedute, riuscendo a svuotare carte e conti correnti. E spesso con l’ignara collaborazione dello stesso truffato. Sono numeri e storie che sorprendono, a volte, gli stessi agenti della Questura.

"È ormai un appuntamento quotidiano quello con le denunce per truffe informatiche, legate a contatti telefonici, internet o che vengono rubricate come indebito utilizzo di carta di credito – spiega Paolo Badioli, dirigente delle Volanti e responsabile Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura – Come è possibile cadere in questa trappola?

Il punto è che le persone sono così prese dai propri impegni che quando ricevono telefonate di quel tipo, hanno le difese abbassate. Gli interlocutori sono bravi, hanno voci ammiccanti, impostate o autorevoli che riescono a fare breccia. Spesso poi queste chiamate sono anticipate da un sms o dalla mail di una banca che mandano degli alert, avvisano di un problema, destano allarme magari annunciando il blocco della carta. Chiedono così dati e numeri mancanti. Che la persona contattata finisce per dare. E il gioco è fatto. Loro accedono ai conti e li svuotano". Poi però c’è la truffa delle vendite, in cui è il venditore stesso che si ritrova a pagare. "Sono vicende sorprendenti – continua Badioli – in cui persone normali arrivano a fare anche decine di ricariche sulle carte del sedicente acquirente che avrebbe dovuto pagare per comprare l’oggetto messo in vendita su internet, mentre finisce per spillare soldi il primo. Il trucco è sempre lo stesso: tengono il venditore al telefono per mezz’ora e lo confondono, e l’altro paga". Di vicende così è pieno il Tribunale. Ma le vittime, anche in caso di condanna dei truffatori, spesso non rivedano un euro.

e. ros.