Turba a Cantiano, la tradizione si rinnova

Venerdì il grande appuntamento religioso e spettacolare. I canti saranno interpretati dal vivo sui sagrati. Attese migliaia di persone

Turba a Cantiano, la tradizione si rinnova

Turba a Cantiano, la tradizione si rinnova

E’ una manifestazione unica nel suo genere, che coinvolge ogni anno centinaia di abitanti nella rappresentazione della passione e morte di Cristo, facendo accorrere migliaia di visitatori. La “Turba“ di Cantiano, una delle più importanti rappresentazioni del Venerdì Santo in Italia, torna venerdì dalle ore 20, con i tradizionali canti interpretati dal vivo sui sagrati delle chiese principali del paese.

È stata presentata nella sede di Confcommercio dall’associazione culturale “Turba onlus“ e dal Comune di Cantiano. "È un evento straordinario – ha esordito il direttore generale Amerigo Varotti – importante sia dal punto di vista religioso che turistico. Cantiano fa parte del nostro progetto di promozione Itinerario della Bellezza e la Turba è una sua eccellenza. Per questo Comune come per gli altri della Flaminia, penalizzati dalla chiusura della Contessa abbiano ideato con Confcommercio Gubbio e Perugia il progetto “Contessa: una porta tra terra e mare“. Si tratta di una serie di iniziative, tra archeologia, cultura ed enogastronomia per rilanciare un territorio che ha dovuto sostenere il peso, non solo economico, della chiusura".

Ha proseguito il sindaco Alessandro Piccini insieme al vice Natalia Grilli: "Un grazie a Confcommercio che ci sta supportando su tante questioni tra cui la promozione della Turba che è una delle nostre manifestazioni più importanti, a cui tutta la comunità è legata. Una tradizione secolare che continua grazie alla passione e all’impegno dell’associazione Turba e tanti volontari. Una esperienza unica che invitiamo tutti a vivere".

E’ entrato nel dettaglio il presidente dell’associazione Maurizio Tanfulli: "Tutto il paese sta vivendo l’attesa, l’intero nucleo storico di Cantiano si trasforma in un teatro all’aperto, in cui vengono rappresentate la Congiura, l’ultima cena, il processo, la salita al Calvario e la Resurrezione. Una tradizione che si ripete dal Medio Evo e che, in forme diverse fino a quella attuale di teatro popolare, viene vissuta da spettatori, credenti e laici, per la forte carica emotiva che l’evento sa trasmettere".

Ha concluso Francesco Brunori, presidente di Teatro Alte Marche: "Il nostro contributo ha come obiettivo principale coinvolgere i ragazzi delle scuole. Mercoledì è in programma il saggio conclusivo del laboratorio teatrale “Turba 2024“ su elaborazione dei testi del copione Turba". La giornata di venerdì inizia dalle ore 5.30 con la tradizionale “Visita delle sette chiese“. Dalla Collegiata partirà una preghiera collettiva, in processione, che coinvolge gli abitanti svegliati dal fracasso di uno strumento, chiamato in gergo "battistrangola", fatto suonare per le vie del paese.

Sarà seguita, alle 15,30, dall’azione liturgica della passione, mentre alle 20, per le vie del paese, si vivrà “L’attesa“, con laudi e canti tradizionali sui sagrati delle chiese. Piazza Luceoli sarà teatro, alle 20,45, della “Cospirazione e tradimento di Giuda“ e alle 21, al Parco della Rimembranza, verrà rappresentata l’ultima Cena. Si ritorna poi in piazza Luceoli dove, alle 21,45 sono previsti gli intensi momenti del “Processo e condanna“ di Gesù e l’ascesa al Calvario. Alle 23, dal Colle di Sant’Ubaldo, si vivrà la scenografica “fiaccolata“, visibile per il pubblico da piazza del Mercato e la Resurrezione, simboleggiata dal sudario srotolato ed illuminato della croce centrale, che conclude la manifestazione.

Info: www.laturbacantiano.it

Luigi Diotalevi