Turba di Cantiano, processione per il Venerdì Santo

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Dopo una lunga attesa Cantiano è di nuovo in effervescente trepidazione per l’evento del Venerdì Santo che, per questa edizione, si presenterà nella sua impostazione originaria, quella processionale, così come documentata fin dal 1.600. La Turba è un evento che, sotto l’aspetto organizzativo, va programmato con largo anticipo. In attesa che la situazione Covid si ristabilizzi e le norme siano più chiare, quello che verrà proposto e su cui si sta lavorando assiduamente per creare comunque un evento suggestivo del Venerdì Santo, è il recupero dell’antica processione della Turba. Questa proposta era già stata presentata in un partecipato incontro nel 2018 e prevista per il 2020 il sabato precedente la Turba, e fermata proprio dal Covid. Una situazione del genere consentirà di gestire meglio le distanze e la distribuzione delle persone nel paese, evitando assembramenti inevitabili nella Turba classica, sia fra gli attori che fra gli spettatori.

La Turba, pur nella fase di incertezza nella organizzazione di eventi dalla forte impronta aggregativa, dopo due anni di fermo, tornerà per le vie del paese recuperando la sua impostazione originaria, quella processionale, così come documentata fin dal 1600.

I personaggi storici della Turba infatti, introdotti dal Precursore san Giovanni Battista, saranno preceduti da quelli dell’Antico Testamento, da Adamo a Noè, da Mosè a re Davide, a costituire una sequenza filologicamente corretta com’era stata originariamente pensata. Gli incappucciati della confraternita parteciperanno con i loro simboli. I personaggi, circa 200, percorreranno il centro medievale del paese, illuminato da torce e al suono di antiche laudi. Nella piazza Luceoli, verrà messa in scena la condanna del Cristo cui seguirà la celebre fiaccolata, sulle pendici del colle di sant’Ubaldo. In vetta ai ruderi del castello che fu dei Gabrielli, verranno come al solito innalzate le Tre Croci, simbolo della Passione e della Redenzione. Al termine tutti i personaggi scenderanno dal colle trasportando il simulacro del Cristo morto fino alla chiesa Collegiata dove, dopo un breve momento di riflessione, l’evento troverà il suo epilogo. L’accesso è libero e tutti potranno assistere al suggestivo evento lungo le vie del paese e nei luoghi più aperti garantendo un dovuto distanziamento.

Mario Carnali