Tutor aziendale accusato di violenza sessuale "Mi ha palpeggiata durante una lezione"

Un 63enne pesarese rinviato a giudizio dopo le accuse di una candidata di 46 anni. La curiosa difesa di lui: "Facevo come Patch Adams"

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di Marina Verdenelli

Palpeggiata durante un corso di formazione aziendale denuncia il tutor che si difende: "Era solo terapia, ho preso spunto da Patch Adams". Il paragone con il famosissimo dottore americano che gira negli ospedali con un naso da clown e che adotta la clownterapia per curare i malati anche con l’umorismo, non è servito ad un 63enne pesarese rinviato ieri a giudizio per violenza sessuale aggravata. L’uomo avrebbe allungato le mani su una dipendente, 46 anni, di una azienda che opera nel settore alimentari, nell’Anconetano, mentre doveva valutare un test che era stato mandato via mail a tutti i lavoratori. La procedura rientrava in un corso di formazione che periodicamente il personale dove fare.

Ad occuparsene era stata una società esterna alla ditta per cui la vittima lavora da diversi anni. I fatti, stando alla denuncia sporta dalla donna, che si è costituita parte civile con l’avvocato Laura Versace, risalgono alla fine di agosto dello scorso anno e sarebbero avvenuti proprio nella sede lavorativa. La 46enne era stata fatta sedere nella sala, non frontalmente al tutor ma di fianco a lui. Inizialmente, stando alla versione della vittima, c’era anche un collaboratore dell’imputato che però poi è dovuto uscire dalla stanza. Rimasti soli il 64enne le avrebbe prima appoggiato una mano sulla coscia per accarezzarla, dicendole che doveva rilassarsi, poi si sarebbe spinto fino all’inguine cercando di farle aprire le gambe che la dipendente teneva accavallate e ben strette per la paura e l’imbarazzo. L’uomo avrebbe anche fatto domande intime parlando di orgasmi femminili per concludere l’incontro con un abbraccio stretto tanto da sollevarla da terra e palpandole il sedere.

Il tutto lo avrebbe motivato come forma di coccole. La 46enne dopo pochi giorni dai fatti si è confidata con una amica e ha sporto denuncia alla polizia che ha avviato una indagine portando l’uomo dritto in tribunale. Stando alla versione dell’imputato non ci sarebbe mai stato un toccamento di parte intime ma solo mani sulla schiena e con il consenso della donna. L’imputato avrebbe spiegato che la sua era la figura di un provocatore che doveva analizzare anche lo stato emotivo del personale ma non si sarebbe mai spinto oltre credendo solo nella teoria degli abbracci e dei sorrisi divulgata anche da Patch Adams. "Lo facevo per rilassarla" avrebbe detto il tutor.

Ieri la gup Francesca De Palma ha rinviato a giudizio l’accusato, difeso dall’avvocato Mauro Mengucci, e il processo inizierà il 5 ottobre del 2023. Dopo le molestie che la lavoratrice avrebbe subito lui l’avrebbe anche richiamata nei giorni seguenti, per spiegarle che rientrava nel suo lavoro certi approcci e che non c’era nessun fine sessuale. A stabilire la verità sarà il processo