In fila con le bollette a Pesaro: "Fatemi le rate, la mia pensione è 500 euro"

Il negoziante, gli anziani, la consulente: tanti davanti agli uffici Hera per chiedere chiarimenti dei rincari stellari sui consumi di luce e altro

Fabio Tonti e Milena Del Baldo, titolari di Arredo Casa, con la bolletta in mano

Fabio Tonti e Milena Del Baldo, titolari di Arredo Casa, con la bolletta in mano

Pesaro, 15 febbraio 2022 - Ci sono un pensionato 82enne, una consulente professionale, una giovane straniera e una coppia di commercianti. Sono in fila davanti agli uffici di Hera di via Del Monaco. In comune hanno tutti una bolletta in mano e una certa dose di rabbia. Perché sono tutti "vittime" della stangata del caro energia.

Bollette luce e gas, Hera Comm allunga i pagamenti: "Anche 10 mesi di tempo per pagare"

Nella cassetta delle lettere si sono ritrovati quelle fatture "stellari" con aumenti del doppio, del triplo e anche più. E ieri mattina si sono presentati allo sportello del gestore per chiedere di poter spalmare quella mazzata su più rate, ma anche di avere chiarimenti, consigli o ssolo per sfogare un po’ di amarezza. Anche "se tanto, sappiamo già che chineremo la testa e pagheremo".

A mostrare la loro "bolletta pazza" sono Fabio Tonti e Milena Del Baldo, titolari di Arredo Casa, negozio a Santa Maria delle Fabbrecce. "Pagavamo circa 230 euro ogni 2 mesi per la luce di casa. Ora ci è arrivato un conto che sfiora i 900 euro – raccontano - Una cosa fuori dal normale! Siamo venuti a chiedere chiarimenti". "Abitiamo in una casa grande – continua Milena – in famiglia siamo in tre, ma nostra figlia studia fuori. Di fatto siamo solo in due a consumare energia. E nel frattempo non ho cambiato le mie abitudini. Non ho di certo cominciato a fare dieci lavatrici al giorno. Un aumento così è folle. Vorrei capire come sia stato possibile arrivare a una cifra simile". "A fronte della bolletta del gas che nel nostro caso è invece un po’ diminuita – continua il marito, Fabio – quella della luce è schizzata alle stelle a casa, ma anche in negozio dove è raddoppiata. Spero che questa situazione sia temporanea. Pago due mesi così cari, ma poi tutto torna come prima, mi dico. Così noi commercianti non andiamo molto lontano. Anzi, andiamo a morire, stretti tra Amazon e gli altri giganti dell’online e gli aumenti dei consumi dall’altra. Ci siamo presentati qui allo sportello di Hera solo per chiedere e basta. Poi tanto pieghiamo la testa come sempre e paghiamo. La situazione però è tutt’altro che rosea in Italia. Per questo a mia figlia dico di guardare fuori dal Paese".

Con la fattura stretta tra le mani, c’è anche Carlo Bonomi, 82enne pensionato pesarese, con un passato lavorativo nel settore dei mobili per il bagno. "Mi è arrivato il doppio di quello che pagavo nella bolletta del gas – spiega – Sono passato da 350 euro circa a 640. E prendo poco più di 500 euro di pensione. Sono venuto a chiedere una rateizzazione. Hanno detto che mi faranno due rate. E comunque – si infervora prima di entrare nell’ufficio – è tutto un casino, siamo in una dittatura, non è nient’altro".

Ad accendersi sul tema rincari, è anche Milvia Cardinali, con un passato nello studio di un notaio pesarese e ora consulente professionale: "Mi è arrivata una bolletta per la luce da 300 euro. Il doppio di quello che pagavo prima. E non ho aumentato il consumo. Non ho problemi con il gas perché abbiamo il termocamino. Ma sono qui per mia zia, che ha 92 anni e quando ha visto la sua bolletta per il gas si è spaventata. È passata da 180 a 380 euro. Lei ha perso la bolletta e sono venuta a farmi rilasciare una copia. Questi aumenti sono davvero pesantissimi. Draghi e con lui tutta la classe politica, non ha tutelato noi cittadini, ma solo banche e multinazionali. E ora pensano di consolarci venendoci a dire che ci dilazionano i pagamenti!".

"Purtroppo è aumentata la materia prima – spiega la responsabile del front office che ha passato la mattinata a fare da vigile urbano, tra chiedere Green pass e altro, nel traffico di utenti che sfilano davanti allo sportello – le spese fisse sono le stesse, l’Iva è stata abbassata e Hera cerca di venire incontro ai cittadini. Poi dipende dal tipo di contratti che si sono sottoscritti. Chi aveva firmato offerte bloccate, non ha subìto aumenti. Gli altri invece sono rientrati nel prezzo variabile di mercato e purtroppo nell’aumento della materia prima".