Pesaro, 9 settembre 2024 – Era rientrata a casa venerdì in piena notte, aveva varcato la soglia dell’abitazione in cui dormivano i suoi 3 figli da neanche mezz’ora.
Poi la lite, violentissima, con il marito. Anche i vicini hanno sentito le grida di aiuto da parte della donna e dei minori e hanno chiamato i carabinieri, e da lì il massacro. Ana Cristina Duarte Correia, 38 anni, di origine brasiliana, la mamma accoltellata a Saltara dal marito 53enne Ezio Di Levrano non ha avuto probabilmente neanche il tempo di accarezzare i suoi tre figli di 6, 13 e 14 anni addormentati nei loro letti. La violenza si è scatenata non appena la donna si è ripresentata nell’abitazione di via Papa Celestino V.
Era fuggita da quella casa raccontando ai carabinieri di doversi mettere in salvo dalle violenze del marito dopo che, il 2 settembre, il marito aveva segnalato ai militari di aver perso le tracce della donna. Si era rifugiata da alcune amiche ma venerdì intorno alle due, senza avvisare le forze dell’ordine, aveva deciso di rientrare, forse per cercare un chiarimento o semplicemente per vedere i suoi figli.
Ana ha trovato la morte per mano di suo marito che ha sfoderato un coltello a serramanico piantandole più volte la lama nell’addome, il numero esatto dei colpi verrà accertato dall’autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore. “Cinque coltellate” è la frase che ha ripetuto più volte il figlio di 6 anni alla vicina di casa che ha soccorso i tre figli scioccati, rimasti a fianco del corpo in fin di vita della mamma, riversa nel soggiorno in un lago di sangue. Il marito, dopo il massacro, è fuggito con il coltello in mano. Si è nascosto nel vicino campo sportivo al buio ma nel giro di mezz’ora è uscito allo scoperto inginocchiandosi e facendosi ammanettare dai carabinieri che hanno bloccato ogni via d’uscita e hanno sequestrato l’arma.
Sono stati ascoltati i tre figli, unici testimoni oculari dell’uccisione della 38enne. I minori, in modalità protetta, alla presenza del magistrato, il sostituto procuratore Irene Lilliu, hanno raccontato ciò che hanno visto. I tre figli ora si trovano dai nonni paterni, che abitano in una frazione vicina. Sono stati ascoltati anche altri testimoni, vicini di casa e conoscenti. Questa mattina alle 11, davanti al gip del tribunale di Pesaro, verrà interrogato l’assassino che è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario aggravato ed è stato portato in carcere a Villa Fastiggi.
Ana, da tutti descritta come educata, gentile e molto attenta verso i bambini, non aveva voluto denunciarlo per quelle violenze. La procedura prevista dal “codice rosso” era comunque stata attivata d’ufficio dai carabinieri. L’abbraccio da parte della comunità di Saltara nei confronti dei tre figli rimasti orfani della mamma non si è fatta attendere. “La scuola si adopererà per aiutare e sostenere concretamente i figli e la figlia di Ana Cristina di concerto con chi verrà individuato come tutore – segnala il dirigente scolastico della scuola media Davide Alpi, frequentata dai figli maggiori -. I tre ragazzi sono al centro dei nostri pensieri, carichi di affetto e di vicinanza. Se verrà disposta la permanenza dei due più piccoli nella nostra scuola (avendo il figlio maggiore già concluso l’iter scolastico nel nostro istituto), sarà sforzo costante, da parte mia e del personale scolastico interessato, garantire loro un clima di serenità e accoglienza”.