
Il dottor Umberto Gnudi, 57 anni, ex primario facenti funzioni per due anni del pronto soccorso del San Salvatore durante il covid più duro, è tornato a lavorare in ospedale. Se n’è andato (dopo aver avuto anche una benemeranza per l’opera svolta dal Comune) per oltre un anno in seguito a divergenze di vedute con l’ex direttrice Capalbo. Il dottor Gnudi non rientra in servizio al pronto soccorso, ma molto vicino ad esso. Infatti è vincitore di concorso per medico del 118, e lavorerà in stretto rapporto col pronto soccorso. Ieri è stato il suo primo giorno di servizio. Lo ha comunicato lo stesso dottor Gnudi nel suo profilo facebook ai tanti suoi amici e follower che si sono complimentati con lui. Per Umberto Gnudi, dopo l’uscita dall’azienda sanitaria pubblica, nel 2022, si era aperta l’esperienza di medico "gettonista" nei pronto soccorso di Fermo e di Urbino, un impegno che ha portato a termine fino alla fine ma senza nascondere che non era un lavoro adatto al suo temperamento e alle sue aspettative di medico del servizio pubblico. Per questo, pur rinunciando a soldi in più e a lavorare meno, ha deciso di partecipare ad un concorso per medico del 118 indetto da Marche Nord risultando primo classificato su cinque partecipanti.
Il dottor Gnudi entrò in rotta di collisione con la direzione generale per le condizioni di lavoro all’interno del pronto soccorso, con barelle ovunque per mancanza di posti nei reparti. Disse che non si poteva tollerare una condizione drammatica, da terzo mondo, come quella. Uno sfogo che faceva dal suo punto di osservazione che era la prima linea. Ma a queste parole reagirono i suoi colleghi primari che presero posizione in favore della direzione generale. Da lì, la rottura della fiducia e la scelta di uscire dalla sanità pubblica per diventare medico a gettone per le cooperativa, un ruolo che ha sempre considerato di "passaggio" prima di rientrare in ospedale. Ed è quello che è avvenuto.