ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

"Un comportamento pericoloso. Ci sono anche i divieti ben visibili"

Michele Chiarabilli: "Il salvataggio ha mobilitato una imponente macchina di pronto intervento".

Sullo scoglio in mezzo al Metauro i ragazzi rimasti bloccati nel tardo pomeriggio di ieri

Sullo scoglio in mezzo al Metauro i ragazzi rimasti bloccati nel tardo pomeriggio di ieri

"Un comportamento pericoloso che ha creato un grosso rischio e attivato una macchina dei soccorsi complessa". Il vicesindaco di Fossombrone Michele Chiarabilli ha seguito da vicino il salvataggio dei cinque giovani rimasti bloccati su uno scoglio del fiume Metauro, in prossimità della diga, nella zona delle Marmitte dei Giganti. Una vicenda fortunatamente a lieto fine, ma che poteva trasformarsi in tragedia.

Vicesindaco, come sono arrivati quei ragazzi su quel masso nel fiume?

"A quanto mi risulta, inizialmente si sono avventurati lungo il letto del fiume approfittando del basso livello dell’acqua. Poi però il livello si è alzato rapidamente, rendendo impossibile la risalita. Per liberarli è stato necessario abbassare di nuovo il livello dell’acqua grazie all’intervento dell’Enel, che ha dimostrato grande disponibilità e che ringrazio".

C’erano segnali che vietavano di avvicinarsi alla diga?

"Sì, ci sono cartelli molto chiari installati dalla Regione Marche. È assolutamente vietato non solo tuffarsi, ma anche camminare o arrampicarsi sulle rocce in quell’area. I ragazzi si sono messi da soli in pericolo, andando in una zona considerata off-limits anche dai canoisti più esperti, molto vicina alla diga. Il rischio è che, con una variazione improvvisa del livello dell’acqua, non ci sia il tempo materiale per mettersi in salvo".

Quali forze sono state coinvolte nel soccorso?

"L’intervento ha mobilitato una macchina imponente: vigili del fuoco anche con l’elicottero e il soccorso alpino. Anche il 118 è stato attivato. Fortunatamente, grazie a una strada di cantiere esistente per i lavori alla diga, è stato possibile raggiungere l’area con i mezzi di soccorso".

Il messaggio che vuole lanciare alla fine di questa vicenda?

"Siamo felici si sia concluso tutto senza danni gravi, ma episodi come questo non devono ripetersi. Serve rispetto per le regole e per la segnaletica. C’è un preciso divieto di tuffarsi in acqua, di sporgersi dalle rocce e anche di camminare sulle rocce. Inoltre, attivare una macchina di soccorso così imponente ha un costo altissimo in termini di uomini, mezzi e risorse pubbliche. Ai turisti diciamo: siete i benvenuti, ma nel rispetto assoluto della sicurezza e dell’ambiente".

ant. mar.