REDAZIONE PESARO

Un edificio "scandaloso": "La questura cade a pezzi: mandateci nei container"

L’attacco del sindacalista Frega dopo il recente cedimento della copertura "Le travi del tetto, divenuto concavo per la pioggia, sono quasi al collasso. Da lì l’obbligo di trasferire i colleghi in altri uffici". E in via Flacco altri problemi. .

In alto, i cartelli che vietano gli accessi all’Ufficio prevenzione della Squadra Volanti, a causa del cedimento del tetto, causa pioggia. Sotto, gli effetti delle infiltrazioni

In alto, i cartelli che vietano gli accessi all’Ufficio prevenzione della Squadra Volanti, a causa del cedimento del tetto, causa pioggia. Sotto, gli effetti delle infiltrazioni

Il tetto che ha ceduto, le infiltrazioni d’acqua, i cartelli nei corridoi che dichiarano inagibili certi uffici, gli intonaci che si staccano, le finestre e i bagni da adeguare. Lo stato della Questura, in questo momento, è "scandaloso". A questo punto "mandateci a lavorare nei container, in mezzo ai campi".

Protesta e provocazione sono di Pierpaolo Frega, segretario provinciale Silp Cgil, che salta al volo sul cedimento avvenuto una decina di giorni fa nei locali di via Giordano Bruno per riportare a galla le ferite che un’incompiutra storica – la nuova questura di Pesaro – ha sempre lasciato aperte. E stavolta Frega non parla di organici, ma di muri.

"Lavoriamo – snocciola Frega – in un edificio dove dal tetto ci sono le infiltrazioni piovane, che hanno ammalorato i controsoffitti facendoli cadere in terra. Un’ala della questura è stata interdetta, in quanto dopo il crollo dei controsoffitti e la constatazione che le travi del tetto, divenuto concavo, sono quasi al collasso, è stata dichiarata inagibile. I lavoratori sono stati costretti a traslocare in altri uffici, in coabitazione di altri, in spazi angusti violando quei principi richiesti dalla salubrità dei posti di lavoro, ma differentemente non era possibile. L’ultimo sisma importante registrato, ha lesionato una trave portante del tetto che in via emergenziale è stato puntellato, ma se consideriamo che da quando è avvenuto il terremoto ad oggi non si è intervenuti per ripristinare il danno, di fatto, ci si affida alla sorte. Scherzandoci sopra l’impalcatura è oramai un compendio di arredamento con cui convivere".

E questo in via Giordano Bruno. Passiamo in via Flacco, altro nodo dolente. "Non che la situazione della Divisione Del Personale –scrive Frega – sia migliore: mancano i soldi per i vetri delle finestre, per adeguare i bagni, gli intonaci si stanno staccando; senza contare le continue lamentele degli abitanti di Via Flacco per le file degli immigrati ammassati in strada, che bivaccano sotto le finestre delle case e fanno pipì nei loro giardini, non avendo la possibilità la Polizia di fornire loro un’adeguata accoglienza, men che meno un bagno dedicato. Proprio per questo chiediamo con urgenza un intervento del Prefetto e delle autorità locali: per dignità nostra e dei cittadini trovate un campo incolto e predisponente dei container, meglio lì che in queste condizioni pietose, la Questura di Pesaro è un’emergenza non più rinviabile".

"E non rispondeteci che la parte della Caserma Cialdini, apparentemente a noi destinata, è la soluzione. Non prendiamoci in giro, tutti sanno che non è realizzabile e qualcuno un giorno dovrà rendicontare davanti alla Corte dei conti i soldi pubblici che si stanno buttando dalla finestra per gli studi di fattibilità. Anche un bambino capirebbe che la proposta è irrealizzabile". "Per noi organizzazioni sindacali, per i lavoratori, il tempo dei sogni e delle rivendicazioni è finito. Inutile illuderci, proponendo soluzioni alternative a quelle fin qui prospettate. Bisogna essere onesti: dei poliziotti e delle loro condizioni logistiche non interessa nulla a nessuno. Siamo testimoni impotenti del declino senza che nessuno alzi un dito per fare qualcosa nonostante l’evidenza dei fatti superi di gran lunga l’ipotizzabile".

"Chiudo – conclude Frega – ribadendo che la parola scandaloso è fin troppo riduttiva alla condizione lavorativa dei Poliziotti della Questura, chiediamo pubblicamente un incontro urgente al Prefetto di Pesaro, perché la situazione, ripetiamo, non è più rinviabile".

Alessandro Mazzanti