Un piano spiaggia atteso da 23 anni Intanto arriva l’ok al bar a Vallugola

Approvata la variante per l’ampliamento di 12 metri quadrati di un locale sull’arenile, ma senza una programmazione si procede a spot. Il centrodestra critica, la maggioranza fissa una scadenza

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Da una richiesta banale del privato – ampliare di 12 metri quadrati un locale per ricavarne una bar al servizio dei bagnanti nella spiaggia di Vallugola, dentro il Parco San Bartolo, tramite variante, in assenza di Piano spiaggia – ieri, in Consiglio comunale, è scaturito un dibattito epico che ha messo in luce non una lungaggine burocratica, quanto una vera e propria latitanza: una delle spiagge di Pesaro, tra le più belle e delicate, inserita nel Parco San Bartolo attende da ben 23 anni, il proprio Piano spiaggia, cioé le regole quadro per una salvaguardia e uno sviluppo sostenibile. Su fronti contrapposti il centrodestra e il centrosinistra, ma con defezioni degne di nota.

Per la cronaca la variante è stata approvata con 20 voti favorevoli e l’analisi di coscienza in seno alla maggioranza è stata fatta da Mariani (il Faro) e Rossi (I verdi) stimolata dalle critiche aspre del centrodestra. Quindi, alla fine della giostra, il bottino dato dallo scontro consiliare è stato la promessa che il Piano spiaggia delle aree dentro il Parco San Bartolo verrà approvato entro l’anno 2022. A dirlo è stato il dirigente dell’urbanistica Mauro Moretti e a confermarlo è stata l’attuale assessore all’urbanistica, Mila Della Dora. Il centrodestra, in posizione garantista, ha fatto propria l’obiezione della Capitaneria di Porto nell’osservare quanto non sia il massimo fare interventi ad hoc – approvare un ampliamento e un nuovo servizio su una spiaggia di cui non si sono stabiliti limiti e interessi prioritari – senza un piano di regole a cui fare riferimento. "Non serve una variante, ma una visione complessiva– ha detto Andreolli (Lega) –: intervenendo di variante in variante si rischia di prgiudicare lo sviluppo dell’area nel suo complesso o di non poter negare a chi legittimamente ne fa richiesta interventi in deroga".

Di tutt’altro avviso il centrosinistra che in massima parte, nonostante gli interventi con autocritica di Castelli (Una città in Comune), Mariani (il Faro) e Rossi (Verdi) – ha sostenuto la necessità di adottare strumenti urbanistici legittimi – come la variante a stralcio – per accogliere le istanze dei cittadini. "Anche al Porto – ha detto Castelli – c’è lo stesso problema in assenza di Piano di riferimento, (leggi il caso di Piada Marina), ma non riesco a fermare un privato che voglia, in un contesto economico così difficile, promuovere ricchezza e dare lavoro. Nel ritardo l’amministrazione è colpevole, ma il cittadino è il primo che va rispettato". Ironico Dallasta (Lega): "Allora perché non autorizziamo un grattacielo?"

L’assessore Della Dora, supportata dai dirigenti Moretti e Fattore, ha replicato: "Gli strumenti urbanistici adottati sono tutti legittimi. Il procedimento ha avuto il favore di Regione, Urbanistica, Soprintendenza. A fronte dell’obiezione della Capitaneria non è seguito ricorso alla Presidenza del Consiglio, per cui l’iter è potuto continuare". Per il centrodestra il problema non è l’ampliamento – 12 metri quadrati in più di cubatura –, quanto l’applicazione delle regole. "In pochi metri quadri sono emerse tre grosse voragini di mancata pianificazione urbanistica – ha concluso Redaelli (Fi) –. Primo, la richiesta è stata fatta anni fa e il comune non ha ancora dato risposta; secondo, fare urbanistica passando dallo sportello Suap non aiuta le attività economiche perché rende le regole ancora più confuse. Terzo il piano spiaggia della Vallugola non solo non è pronto ma non è neppure sulle scrivanie".

Solidea Vitali Rosati