Un piedino che spunta dagli scogli quello che nessuno voleva vedere

Il corpicino di Fabio a poche decine di metri dal punto in cui aveva fatto il suo ultimo bagno. Imponente task force, i sommozzatori lo localizzano. La comandante Magro: "Speravamo in un miracolo"

La speranza nessuno ce l’aveva più, da ore. Ma alle 16 la conferma della tragedia arriva, e neanche i sommozzatori del Nucleo di Ancona, che hanno fatto più immersioni, hanno le parole per raccontarla: vedono un piedino che spunta da una scogliera, lato nord, poche decine di metri da qual semicerchio che doveva essere il parco naturale di giochi per la famiglia Zandri, e invece è diventato una trappola mortale. E’ la fine dei soccorsi, e tutti gli uomini che vi hanno partecipato volevano che quel corpo venisse recuperato, partendo dal presupposto che ormai per il piccolo Fabio non c’era nulla da fare. L’unica cosa che si poteva fare era trovare il corpicino, per evitare che il mare lo rovinasse, nei giorni a venire, se la corrente se lo portava al largo.

Perchè sul posto, in quel tratto di Gimarra, dalle 7,30 di ieri mattina fino al pomeriggio, sono arrivati circa un sessantina di uomini, contando Guardia costiera di Fano e Pesaro, pompieri, piloti di elicotteri e motovedette e gommoni, sommozzatori, uomini della Guardia di Finanza, ambulanze della Croce rossa.

Quel tratto di spiaggia libera della Gimarra non ha bagnino di salvataggio. Troppo piccola e soprattutto troppo vicina alla torretta di uno stabilimento balneare. In sostanza, viene sorvegliata dai bagnini della Spiaggia dei Fiori, attaccata, a sud. Poi c’è l’associazione "Maredentro", titolare Enzo Maggi, 55 anni, che quest’anno non ha la moto d’acqua perchè non riesce a coprire i costi della benzina, e non a caso anche il titolare di bagni Crida, Davide Bartolucci, chiede che o il Comune o qualcuno altro possa dargli supporto. Perché Maggi, che prepara i bagnini per i brevetti di salvataggio, ha già fatto spesso altri salvataggi negli anni scorsi. Insomma, il suo è un presidio che serve. "Va supportato – ribadisce Davide Bartolucci, titolare dei bagni Crida – ho parlato anche con Mauro Mandolini, il presidente dei bagnini. Io gli concedo gli spazi, ma gli servirebbe di più". Il problema di ieri mattina è che la famiglia Zandri arriva molto presto. Ore 7,10 circa. Il servizio dei bagnini di salvataggio, in tutto il litorale, inizia alle ore 10 e finisce alle 18. Quando la famiglia arriva, c’è solo uno che annaffia i fiori che li vede. E quando la madre chiede aiuto, per fortuna nei pressi ci sono i bagnini di terra che intervengono, anche se in realtà il salvataggio inizia solo alle ore 10.

Sul posto, per la tragedia, arriva anche il sindaco di Fano Massimo Seri e il vice Cristian Fanesi. Il primo esprime parole di affetto e di vicinanza per la famiglia Zandri. Fanesi segue le fasi della ricerca del corpo del piccolo Fabio quasi fino alla fine. Alle 16 l’epilogo. Quello che nessuno voleva, ma che tutti davano per certo. Anche se la comandante della Capitaneria, Barbara Magro, a ricerche finite, dice: "Speravamo in un miracolo".

Alessandro Mazzanti