Un programma ’duro e puro’ con tre opere rare del Cigno

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Chi si aspettava un Barbiere di Siviglia o una Scala di seta per il prossimo anno rimarrà deluso. Già perché questo Rof targato Palacio-Florez, sempre più duro e puro, ha scelto ancora una volta la via più impervia, ovvero quella delle partiture meno conosciute nel repertorio del Cigno. Opere che non vengono rappresentate nei teatri d’opera e che invece al Rof trovano la loro giusta dimensione. Ecco allora i titoli del Festival 2023 presentati dal Sovrintendente Ernesto Palacio. Nel cartellone spicca la prima esecuzione moderna nell’edizione critica della Fondazione Rossini di Eduardo e Cristina. L’ultima opera che, dopo un lungo lavoro della Fondazione, torna alla luce e che nel 2023 sarà diretta da Jader Bignamini e messa in scena da Stefano Poda. Al suo fianco un’altra nuova produzione, Adelaide di Borgogna che sarà diretta da Francesco Lanzillotta e messa in scena da Arnaud Bernard. Completa il cartellone la ripresa di Aureliano in Palmira, diretta da Georges Petrou per la regia di Mario Martone. Tra i concerti del prossimo anno da segnalare la Petite messe solennelle con il ritorno alla direzione di Michele Mariotti.

C.S.