Una "biblioteca diffusa" che unisca tutta Pesaro

La proposta di Redaelli e Tornati: "Creaiamo un circuito per scambiars anche i libri dei privati: siamo aperti a qualsiasi contributo, istituzioni comprese"

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Se fossimo ai tempi della rivoluzione francese potrebbe essere definita una richiesta di "levata in massa"; se fossimo nel maggio parigino potrebbe essere l’invocazione "siate realisti: chiedete l’impossibile".

Qualunque cosa sia, il duo composto dal consigliere comunale Michele Redaelli e dal già senatore e sindaco di Pesaro Giorgio Tornati (foto) lancia con convinzione e a quattro mani una proposta per la città: la Biblioteca Diffusa, la costruzione comune di un nuovo modello di biblioteca: "Nei nostri libri – dicono insieme presentando ieri mattina il progetto nella Sala Rossa del Comune – sono racchiuse tante storie, attraverso le nostre letture potremmo descrivere le nostre stesse vite. Se la storia di ciascuno di noi può essere raccontata attraverso gli scaffali delle nostre librerie domestiche, crediamo che sarebbe bello poter narrare la storia della nostra comunità, la storia di Pesaro, la storia del nostro territorio, unendo le librerie dei pesaresi". Buono, giusto e santo. Ma come? Creando una biblioteca diffusa, "costruita raccogliendo libri e volumi messi a disposizione dai cittadini, chiunque potrà contribuire partecipando a costruire la storia delle storie della città". E’ un razzo lanciato a illuminare la notte, le ipotesi si susseguono: valorizzare diversi luoghi cui dare un nuovo interesse; realizzare preziose collaborazioni fra pubblico e privato; sostenere progetti che mettano al centro i libri e le storie di proprietari e donatori. E’ una vera sfida che Redaelli e Tornati lanciano, "pronti al dialogo con tutti coloro che vogliono raccoglierla, dai cittadini alle istituzioni, nessuno escluso". Il tutto sullo sfondo dell’altra e maggiore sfida che attende Pesaro all’impatto con la Città della cultura 2024. C’è nella nostra comunità un patrimonio di libri da mettere in comune e da rendere motore generatore di nuova cultura, nuove idee, nuovi scambi. Con uno slancio verso il futuro e con una forza che sarà "nelle connessioni con i cittadini e con le realtà già esistenti". Il dado è tratto, Redaelli e Tornati sono già "connessi e funzionanti". Cerchiamoli, contattiamoli, incontriamoli, armiamoci e partiamo: scoperchiamo librerie e biblioteche, portatori di libertà i libri risorgeranno come eroi mai morti. Sarebbe la cultura senza anno di riferimento.

f.b.