Una città senza senso della misura

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di Andrea

Tinti*

E’ stata inaugurata proprio ieri la minipista per bambini in piazza D’Annunzio e con l’occasione è stata annunciata un’opera in onore di Valentino Rossi: il casco più grande del mondo. Minipista e maxicasco: quasi una metafora della nostra città, che sembra non avere mezze misure.

Pesaro che si definisce con enfasi città di piloti e di motori, ma che non riesce a trovare una collocazione definitiva, all’interno dei locali del vecchio tribunale, alla splendida collezione di motociclette Morbidelli. Pesaro città della bicicletta (si inaugura oggi il museo ad essa dedicato), con una delle piste ciclabili più lunghe d’Italia (la bicipolitana!), ma con una viabilità ordinaria fatta di buche e di cantieri infiniti.

Pesaro città della musica, che si candida addirittura ad organizzare l’Eurovision, ma che da anni non ospita un concerto degno di rilievo (in attesa dei Maneskin e del nuovo Auditorium Scavolini):

per fortuna abbiamo il Rossini Opera Festival.

Pesaro capitale della cultura.

Poi, navigando nel nuovo portale pesarochecambia.it, scopri che i progetti culturali realizzati negli ultimi anni sono solo tre (il Museo Rossini, la Sonosfera e il restauro del Museo Archeologico Oliveriano) mentre quelli in corso sono appena due: speriamo con ottimismo negli altri tredici (tredici) progetti finanziati.

Qualche volta – insegnano gli antichi – un’aurea mediocritas sarebbe auspicabile, intesa non in senso dispregiativo di

mediocrità, bensì di giusta moderazione.

*medico chirurgo