
Saranno realizzati alloggi da 45 a 83 metri quadrati: "Una risposta all’emergenza abitativa". Poi l’attacco alla Regione: "Non ha fatto niente per la parte di cui è proprietaria".
"Per ristrutturare tutto il San Benedetto ci vogliono 40 milioni di euro. Una cifra che va al di là delle nostre forze", dice il sindaco Andrea Biancani. Che poi gira lo sguardo verso i ‘confinanti’ e cioè la partinenza dello stabile che resta in mano alla Regione, ed aggiunge: "Non ci saremmo mai aspettati di dare avvio ai lavori del Comune in totale assenza di una progettazione sulla parte di proprietà dell’Ast e della Regione. Perché come amministrazione abbiamo dovuto versare nelle casse regionale un milione e 100mila euro per acquisire una parte dell’immobile. Spero che ci sia la volontà di usare almeno questi fondi avuti dal Comune per avviare il recupero il recupero di una parte di sua competenza". Sono i giorni del muro contro muro tra l’amministrazione e la Regione. Ed anche i tecnici su questo intervento in due tempi hanno dubbi: perché uno dei problemi di questo recupero, sotto il profilo strutturale, ed anche sismico, sono le cubature che vanno a combiare con la parte di spettanza della Regione. Il tutto dentro un asfastellato che ha una parte seicentesca, un’altra parte ottocentesca con vari interventi portati poi avanti nel tempo. "In pochi avrebbero scommesso – ha detto il vicesindaco Daniele Vimini – su questa giornata che non dimenticheremo grazie ad un bando di 15 milioni di euro che abbiamo intercettato. Risolveremo il degrado e l’abbandono di quasi un terzo del San Bendetto. Per il resto del complesso siamo in attesa, e lo siamo ormai da anni, di conoscere le intenzioni della Regione che da questa operazione di recupero dell’ex manicomio ha solamente guadagnato". Un intervento molto particolare come ha poi sottolineato l’assessore Riccardo Pozzi: "Oggi è una giornata storica per Pesaro perché diamo il via ad uno dei cantieri più imponenti, complessi e delicati che il Comune abbia mai seguito. Il completamento dell’intervento – ha continuato Pozzi – avverrà entro la primavera del prossimo anno e darà una risposta importante anche rispetto al tema nazionale dell’emergenza abitativa dando una soluzione a famiglie giovani e anziani che non si trovano in situazione e di povertà estrema, ma che fanno comunque molta difficoltà a trovare un alloggio sostenibile sul territorio".
Gli appartamenti avranno una metratura che va dai 45 metri quadrati a 83 e il cantiere vedrà lavorare, una volta partito, dalle 30 alle 50 persone. La viabilità? Sarà interessata solo durante le operazioni di montaggio-smontaggio delle impalcature e interesserà solo pochi parcheggi che insistono su corso XI Febbraio. Pozzi ha poi voluto ricordare i professionisti impegnati: il dirigente architetto Maurizio Severini e il responsabile del procedimento Stefano Amadio "che ringrazio assieme all’impresa Edil.Co Restauri e Costruzioni di Altamura, a cui è stata affidata la progettazione esecutiva; ai progettisti di Markstudio srl; IS srl, Studio Abita Progetti e Consulenze srl, l’architetto Valentina Cocconcelli e l’ingegnere Lucia Totaro".