
Una medaglia di bronzo alle Olimpiadi della chimica per il giovane Andrea Grossi
Dopo 31 anni, l’Itis “Enrico Mattei“ di Urbino riporta uno studente tra i medagliati delle Olimpiadi internazionali della Chimica: è il diciannovenne Andrea Grossi, di Cartoceto, che ha vinto il bronzo. Gli ultimi due a riuscirci erano stati Luca Giorgi, argento nel 1991, e Giovanni Piersanti, bronzo nel 1992, ora entrambi professori universitari.
Selezionato tra i quattro rappresentanti dell’Italia per Zurigo, Grossi si è piazzato 161° su 357 studenti, provenienti da 89 Paesi. I Giochi prevedevano un’assegnazione di medaglie per fasce: oro ai primi 39, argento dal 40° al 114°, bronzo dal 115° al 220°. Ciascun azzurro ha vinto il bronzo.
"Per qualcuno potrebbe non sembrare tanto, ma per me è una grandissima cosa e poi prendere quattro medaglie, come Nazionale, è un risultato enorme – spiega lo studente, della classe 5B-CH –. Tanti concludono questo capitolo della propria vita con l’esame di maturità, io l’ho fatto con le Olimpiadi: mi risulta difficile parlare di scuole superiori senza menzionare le gare, che per me hanno voluto dire tanto, e ci tenevo a chiudere così". Dopo aver vinto la fase regionale dei Giochi della chimica, organizzati dalla Società chimica italiana, Grossi, per altro vincitore del Premio Calzini come miglior studente di chimica dell’anno, per l’Itis, si è piazzato terzo in quella nazionale: "Quest’anno volevo il podio e mi sono preparato meglio rispetto al 2022, in cui arrivai quarto. Sono rimasto molto contento e lo sarei stato anche non partecipando alle Olimpiadi. A giugno, in nove siamo andati a Pavia per una settimana di preparazione, poi ci hanno comunicato i quattro scelti per andare a Zurigo. Un po’ mi aspettavo di rientrare, ma sicuramente è stata una notizia molto bella. Tornati a Pavia a luglio, c’è stata una seconda settimana di preparazione, poi la partenza per la Svizzera: è stata un’esperienza stupenda, anche perché tutti sapevano che saremmo stati lì, visto che dell’Olimpiade si è parlato a livello nazionale, e abbiamo pure girato il Paese. Le due prove sono state dure, ma sono andato discretamente, anche se ho qualche rimpianto per quella di laboratorio. Però ho fatto il massimo per il mio livello di preparazione, perché a inizio anno quasi non sapevo della gara e mi ero concentrato su Roma, mentre le Olimpiadi sono impostate in maniera diversa e tanti argomenti vanno oltre il programma didattico, pure per una scuola specializzante come l’Itis".
In mezzo a ciò, per Grossi c’è stato il ritorno a Urbino per l’esame di maturità, con pochi giorni a disposizione: "Ammetto di aver privilegiato le Olimpiadi, ma dovevo fare una scelta e, metterle da parte, dopo l’impegno profuso, non mi sembrava giusto. In ogni caso, ho fatto un buon esame. Ora proseguirò con la chimica e mi sto preparando ai test per l’università. La scelta è stata facile: è ciò che mi piace e che voglio fare". A coordinare la preparazione degli iscritti dell’Itis alle fasi italiane dei Giochi della chimica è stato il professor Paolo Rossolini, che spiega: "Come scuola, partecipiamo ogni anno. Il nostro lavoro è motivare e coinvolgere tutti i ragazzi che riteniamo più validi, impostando percorsi che poi ci consentono di ottenere, storicamente, risultati lusinghieri. Quello di Andrea, però, va oltre questo, lui ci ha messo molto del suo. La competizione si svolge così: dopo una fase d’istituto con 25-30mila ragazzi da tutta Italia, i 6000 qualificati svolgono le fasi regionali, 300 nelle Marche, e i vincitori delle classi di concorso vanno a Roma. A questo, seguono le selezioni per le Olimpiadi. I quattro italiani a Zurigo sono arrivati nella parte alta della classifica, quindi hanno fatto una bella figura".
Nicola Petricca