"Una rete di laghetti per combattere la siccità"

La proposta di cui si discuterà venerdì a Calcinelli alla presenza di esperti. "L’estate è alle porte, la crisi ci sarà. Affrontiamola come si deve"

"Una rete di laghetti per combattere la siccità"

"Una rete di laghetti per combattere la siccità"

Accumulare l’acqua quando c’è, attraverso una rete di piccoli invasi esterni al Metauro e ai corsi d’acqua, per contrastare il fenomeno della siccità. E’ il tema che verrà illustrato venerdì alle 21 in un incontro pubblico alla Casa della Comunità a Calcinelli (in via Carducci 7) organizzato dall’associazione culturale ‘LiberaMente’ col patrocinio del Comune di Colli al Metauro. Relatori della serata saranno Claudio Cerioni e Federico Baldetti di ‘ProgettoAcqua’ di Urbania. "L’estate è alle porte e come ogni anno riprenderà forza il dibattito sulla ‘crisi idrica’ – evidenziano gli organizzatori dell’appuntamento -. Crisi che c’è, ogni anno, è evidente. Ed ogni anno è più grave. Ma è una crisi mai affrontata con il giusto approccio. L’acqua manca nei fiumi per periodi sempre più lunghi; ormai sono appena bagnati per mesi, compreso il maggiore delle Marche, il Metauro. Però piove nei restanti mesi e tutta l’acqua (ancora tanta) che non riesce a infiltrarsi nel terreno per ricaricare le falde scorre via fino al mare, complici gli invasi pieni di melma. Anche perché più viene pronunciato l’intento ‘puliremo gli invasi’ più la melma si accumula".

I promotori dell’iniziativa e i membri del ‘ProgettoAcqua’ una soluzione ce l’hanno: "accumulare l’acqua quando c’è". "Su come farlo si può certamente discutere – aggiungono -, ma se ne parla da troppo tempo e non si vede la soluzione, se non qualche sparata di nuovi mega invasi in località dove sarà poi difficile anche solo pensare di riempirli. Oppure si sentono proposte di costruire pozzi profondi, sempre più profondi, col rischio di rovinare le falde del sottosuolo. L’idea di ‘ProgettoAcqua’ di Urbania è invece chiara, praticabile ed anche già sperimentata in altri contesti: una rete diffusa di piccoli laghi esterni al Metauro".

Per fare un esempio, secondo quanto sostengono quelli di ‘ProgettoAcqua’ "con 40 laghetti da mezzo ettaro profondi 10 metri si potrebbe avere l’acqua che serve a tutta l’alta valle del Metauro". Insomma, a loro parere, sarebbe ora di creare le infrastrutture per trasformare episodi fino ad oggi solo negativi, come le ‘bombe d’acqua’, sempre più frequenti, in situazioni utili per incrementare le riserve d’acqua da utilizzare durante tutto l’anno "come si sta facendo già da tempo a Londra, lungo il Tamigi, e in Francia sul corso della Senna". La realizzazione di ogni laghetto avrebbe un costo di circa 300mila euro.

Sandro Franceschetti