Una scultura da infrangere racconterà il senso della rinascita

Una scultura da infrangere  racconterà il senso della rinascita

Una scultura da infrangere racconterà il senso della rinascita

Una scultura in frantumi che viene riparata, una persona distrutta che ha una seconda vita. Un parallelismo che si fa arte in questi giorni a Fermignano: nel Museo dell’Architettura verrà realizzata infatti una performance dal titolo “Ostrakon. La seconda vita“, creata dall’artista urbinate Giulietta Gheller in collaborazione con la performer fermignanese Alice Toccacieli, su commissione della Fondazione del Monte di Bologna che celebrerà a maggio i 550 anni di storia.

"La performance – spiega Giulietta Gheller – durerà più giorni: oggi la scultura in terracotta che ho creato (una figura femminile) sarà esposto presso i lavatoi. Poi, a porte chiuse per esigenze di ripresa video, la scultura sarà urtata e fatta cadere da Alice Toccacieli, riducendola in tanti cocci. Quindi da domenica 26 a sabato 1 aprile, dalle 18 alle 19, io lavorerò alla ricostruzione pezzo per pezzo della statua, incollandone i frammenti sotto gli occhi di chi verrà a vedermi all’ex mattatoio. Infine il 2 aprile, alle 11,30 sempre al Museo dell’architettura, ci sarà l’opening con l’esposizione della statua ricostituita".

Il significato della performance ha uno stretto legame con l’ente committente: "La Fondazione del Monte di Bologna nasce come Monte di Pietà, quelle istituzioni che grazie ai loro prestiti potevano cambiare la vita delle persone e offrire una nuova chance a chi il destino aveva ridotto sul lastrico. Dunque ecco che la scultura, urtata accidentalmente dal fato e ridotta in frantumi, viene piano piano rimessa a nuovo, pur con le crepe crudamente visibili che dimostrano il lento percorso per tornare a una seconda vita".

L’evento gode del patrocinio del comune di Fermignano e della collaborazione dell’associazione Luoghi Comuni. Il momento della rottura e le fasi di incollaggio saranno ripresi dal regista urbinate Luca Magi, che realizzerà un video che andrà ad affiancare l’opera ricostruita nella sua definitiva sede bolognese, a maggio.

"I temi sono tanti – conclude Gheller – dall’imponderabilità (in quanti pezzi si romperà la scultura? Quanto tempo occorrerà per ricostituirla?) al titolo, che richiama gli ostraka, i frammenti di coccio su cui venivano scritti i nomi delle persone da ostracizzare, da cacciare dalla comunità in nome della sicurezza altrui: qui invece sarà fatto un esercizio di resistenza e di salvezza".

Giovanni Volponi