Una stella di Los Angeles dedicata a Luciano Pavarotti

L’idea di metterla sulla famosa ‘Walk of Fame’ è venuta alla ’Genoma Film’ . Il direttore Paolo Rossi Pisu: "Il tenore meritava un posto tra i grandi dell’arte"

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di Claudio Salvi

Una stella a Los Angeles sulla famosa "Walk of Fame" sarà intitolata a Luciano Pavarotti. L’idea è venuta alla Genoma Film, la casa di produzione che ha girato il film "Benelli su Benelli" e che nel 2018 ha fatto arrivare a Pesaro alla Mostra internazionale del nuovo cinema, il regista Oliver Stone. Sede a Bologna ma con una parte di cuore a Pesaro, la casa di produzione diretta da Paolo Rossi Pisu - che ha tra i soci la regista pesarese Marta Miniucchi - sta organizzando per questa estate "Luciano Pavarotti, la stella", una serie di celebrazioni che culminerà con la posa della famosa stella sulla Hollywood Walk of fame, la celeberrima strada di Hollywood dedicata ai grandi protagonisti della musica, del teatro, dello spettacolo in generale e a tutti coloro che hanno raggiunto la fama in tutti i campi dell’agire umano. Paolo Rossi Pisu, figlio del compianto comico Raffaele Pisu, assieme a Cinzia Salvioli e ad Albedo Production, è l’instancabile e vulcanico motore di questo progetto che - grazie alla collaborazione del Comune di Pesaro, di quello di Modena, Regione Emilia Romagna e del Ministero della cultura - porterà un pezzo della città di Rossini ad Hollywood.

Paolo Rossi Pisu, come mai questa idea?

"Perché Luciano Pavarotti, uno dei cantanti più iconici ed acclamati di tutti i tempi, il più grande tenore operistico della seconda metà del XX secolo, meritava un posto tra i grandi dell’arte di tutti i tempi. Anzi, mi meraviglio come non sia fatto prima".

Al di là della statura dell’artista, che cosa l’ha spinta a pensare a questo progetto?

"Il fatto che Luciano Pavarotti sia stato una bandiera dell’Italia, talento e genio, figlio di una terra e di una regione che ha dato moltissimo alla musica e all’opera. Da emiliano mi sono sentito di onorare in qualche modo la sua memoria e la sua eredità artistica. Quel che ha fatto Pavarotti rappresenta un patrimonio prezioso ed il fatto che ancora oggi la sua opera sia universalmente riconosciuta e che rappresenti una delle massime espressioni del talento e della cultura musicale del nostro paese mi ha dato la spinta per portare avanti questo progetto".

E come Genoma siete ormai di casa a Los Angeles

"Diciamo che abbiamo contribuito ad organizzare tutte le celebrazioni per l’Oscar alla carriera a Lina Wertmuller. E’ stato un momento davvero importante non solo per noi e Lina ma per tutto il cinema italiano. E quella è stata anche l’occasione per invitare nelle Marche il grande Oliver Stone".

La stella per Pavarotti vedrà dunque Pesaro recitare un ruolo da protagonista

"Certamente e come non poteva essere protagonista Pesaro? Qui Luciano veniva in vacanza sin da bambino tutte le estati con i genitori; ha amato moltissimo la vostra città tanto da sceglierci il suo "buen retiro". Ricordo che a Pesaro e nella sua villa sul San Bartolo sono nati molti dei Pavarotti & friends di Modena. A Pesaro ha inaugurato il Teatro Rossini restaurato e la Vitrifrigo Arena. A Pesaro ha avuto tanti amici".

Ma è vero che alle celebrazioni a Los Angeles si parlerà pesarese?

"Sì perché Pesaro verrà più volte ricordata non solo per essere stata la seconda patria di Luciano ma anche perché il 27 agosto, giornata conclusiva delle celebrazioni, proietteremo il docufilm su un altro grande pesarese: Tonino Benelli", una pellicola che come sapete è stata interamente girata in città. "Benelli su Benelli" sarà infatti proiettata grazie a Cmt Orange Tools di Marcello Tommasini all’Istituto italiano di cultura a Los Angeles" e ci sarà ovviamente anche la regista Marta Miniucchi".

Progetti pesaresi nel futuro di Paolo Rossi Pisu e della Genoma?

"Certamente, ovviamente il 2024 con Pesaro Capitale della cultura sarà l’occasione per presentare un altro grande progetto; anche se al momento non posso anticipare altro".