REDAZIONE PESARO

Una visita di qua e l’altra di là: è turismo sanitario

Anconetani dotati di spirito ironico e intelligenti: una lettura della lettera di un lettore di Ancona rivela una visione diversa rispetto a quella che si aveva in precedenza. Governare la sanità è difficile, ma le "migrazioni interne" costituiscono una palla al piede. Speriamo che la salute di questo lettore esca brillantemente come la sua testa.

Una visita di qua e l’altra di là: è turismo sanitario

Gentile lettore, credo di aver capito che lei è di Ancona e, se così fosse, devo rivedere alcuni punti di vista sugli anconetani che ritenevo sì persone intelligenti, ho parecchi amici a testimoniarlo, ma non dotati di uno spirito così finemente ironico. Le dirò di più: ho provato anche una certa invidia nei suoi confronti perché la sua lettera, anche se leggermente ridotta per via dello spazio, è un piccolo gioiello. Se fossimo in pieno Risorgimento, le autorità austriache avrebbero ben ragione di affermare che "ne uccide più la penna che la spada" come affermarono in quel tempo a proposito di Silvio Pellico e delle sue "Prigioni". Premesso che governare non è facile per nessuno e che governare in particolar modo la sanità è come guidare un vecchio pullman sulle strade sterrate del Tibet, devo dire che queste "migrazioni interne" costituiscono una palla al piede del nostro sistema sanitario che attraverso gli anni nessuno è riuscito a ridimensionare, figuriamoci a eliminare. C’è anche chi, forse più curioso, fa qualche giretto anche fuori regione, ma mi pare che il suo "tour", a giudicare dalle tappe, è organizzato da una buona agenzia turistica. Solo che lo scopo vero sarebbe non il turismo ma la salute. Spero che la sua ne esca in modo brillante come la sua testa.