Università Urbino, lezioni in aula a settembre

Il rettore Stocchi: "Stiamo lavorando per avere lezioni in presenza in totale sicurezza"

Urbino, il Rettore Vilberto Stocchi

Urbino, il Rettore Vilberto Stocchi

Urbino, 3 giugno 2020 – La città vuole sapere cosa farà l'Università per il prossimo anno accademico: gli studenti torneranno a Urbino? Ci saranno le lezioni in presenza? Quali disposizioni metterà in campo l'Ateneo per riprendere le sue attività?

L'Università vuole tornare alle lezioni in presenza già da settembre prossimo e il Magnifico Rettore Vilberto Stocchi spiega come tutto questo sarà possibile. “L’Università di Urbino crede fortemente nel valore insostituibile della lezione frontale che trova il fondamento anche nelle sue origini, quando Urbino rappresentava il luogo di incontro degli spiriti più illustri del tempo. Vivere l’atmosfera di questa città ideale, patrimonio dell’Umanità, rappresenta un privilegio unico che consente a giovani, provenienti da ogni parte del mondo, di armonizzare le loro diverse esperienze”. La ripresa dell’attività didattica, a settembre, in che modalità avverrà? “Tutto il nostro impegno è indirizzato a favorire una attività in presenza. Tuttavia, in mancanza di un quadro certo riguardante la diffusione del virus, dobbiamo anche essere pronti a proporre ai nostri studenti un modello di attività didattiche che potrebbe essere condizionato dal rispetto delle norme sulla sicurezza: distanziamento fisico, utilizzo di dispositivi di protezione individuali, controllo della temperatura, sanificazione periodica dei locali. Le norme attualmente in vigore, e valide sino al 31 luglio, riducono la normale presenza di studenti all’interno di un’aula al 25%”. Come farete allora? “Ci stiamo preparando a reperire ulteriori aule, con la piena disponibilità dell’amministrazione comunale che ha messo a disposizione un numero significativo di spazi, compreso il teatro Raffaello Sanzio e il Palazzetto dello Sport (quest’ultimo sino alle ore 16). Inoltre, le lezioni si svolgeranno dal lunedì al sabato ricorrendo ad una programmazione centralizzata, utilizzando tutto il tempo a disposizione: dalle 8 alle 13 e dalle 14,30 alle 19,30. In condizioni normali le lezioni si completavano nel mese di maggio, in questo caso, se dovessero permanere vincoli per il rispetto delle condizioni di sicurezza, potremmo completarle nel mese di luglio privilegiando così le attività in presenza”. In caso contrario? “Se le attuali norme continuassero anche dopo il 31 luglio, sarà necessario ricorrere al turnover tra gli studenti. In questo caso coloro che sono ammessi in aula seguirebbero la lezione in presenza ma la stessa lezione può essere seguita simultaneamente da tutti gli altri studenti di quel corso in modalità a distanza, dalla propria camera ai Collegi o in altra abitazione. In questo modo si eviterà di recare disagi ai loro percorsi formativi. Questa modalità consentirebbe a tutti gli studenti, comunque, di seguire la maggior parte delle lezioni in presenza. Questo richiederà un grande sforzo organizzativo e l’implementazione delle nostre piattaforme informatiche: siamo pronti a dare una risposta ad entrambi gli aspetti per settembre”. Anche le famiglie degli studenti attraversano un periodo di crisi. “Ne sono consapevole: il nuovo decreto che contiene misure per il rilancio del nostro Paese prevede interventi importanti a favore del diritto allo studio e risorse per ridurre l’incidenza delle tasse. Su questo, stiamo lavorando per mettere in atto provvedimenti per favorire gli studenti che provengono da famiglie con redditi medio-bassi. Le proposte elaborate saranno portate all’attenzione degli organi accademici e successivamente pubblicizzate. Vogliamo rendere la nostra Università ancora più attrattiva con servizi finalizzati a migliorare i percorsi formativi: una vera Città campus inserita sempre di più in un contesto internazionale. Auspico anche che le agenzie di Urbino - impegnate a proporre stanze da affittare agli studenti - comprendano che la pandemia ha realmente aggravato le condizioni economiche di tante famiglie e possano proporre condizioni di affitto vantaggiose almeno per il prossimo anno accademico. Questo sarebbe un segnale importante che andrebbe comunicato quanto prima. Dall’altra parte pensare a minori introiti è sempre meglio di avere stanze vuote”. Quali sono le altre iniziative? “A circa un mese dall’inizio della Fase 2, i dati riguardanti la diffusione del virus sono incoraggianti e fanno ben sperare. Dobbiamo però continuare a rispettare il distanziamento fisico e utilizzare le mascherine, quando ricorrano le condizioni - si preoccupa il rettore Vilberto Stocchi -. Sarebbe illusorio pensare di riprendere le normali attività in condizioni di rischio zero: dobbiamo convivere con questo virus, anche se noi tutti auspichiamo che la sua circolazione possa non soltanto ridursi, ma terminare. Per il ritorno alla normalità dobbiamo innalzare il nostro livello di attenzione: a breve sarà avviato un monitoraggio, su base volontaria, che riguarderà il personale dell’Università, con l’esecuzione di test sierologici rapidi e, quando necessario, anche dei tamponi, grazie all’autorizzazione della Regione Marche di poter eseguire gli esami diagnostici presso il nostro laboratorio di Biologia Molecolare. Questo ci consentirà, nel rispetto della privacy, di valutare la circolazione del virus ed eventualmente di attivare tempestivamente le misure di contenimento. Per questa ragione il monitoraggio che verrà avviato sarà ripetuto agli stessi soggetti ogni 3-4 settimane nei prossimi tre mesi”.

L'Università assicura che sarà un servizio gratuito che “sempre su base volontaria potrebbe riguardare anche gli studenti. È l’attenzione che l’Erdis e l’Università desiderano rivolgere a tutti i nostri giovani per una ripresa della normale vita universitaria ed un rientro in sicurezza nelle strutture residenziali, oltre a rassicurarli sul loro stato di salute – continua il Rettore -. Inoltre, grazie al lavoro del professor Alessandro Bogliolo e del suo gruppo di ricerca, metteremo a disposizione del personale, degli studenti e dei cittadini un'applicazione mobile, chiamata DiAry o Digital Arianna, che può essere utilizzata per accrescere la consapevolezza dei propri spostamenti e conservarne memoria sul proprio dispositivo, ad uso esclusivamente personale. L'adozione è un atto di responsabilità individuale che genera valore collettivo e favorisce il recupero in sicurezza della libertà di spostamento. Inviterò tutto il personale e gli studenti a dotarsi di questa app. Il monitoraggio con test sierologici rapidi e esami diagnostici molecolari insieme all’uso di questa applicazione consentirà di intervenire tempestivamente nel caso dovessero verificarsi, in futuro, nuovi focolai di infezione causati dal Covid-19”.