Urbania, scoperte sepolture romane

Sorpresa dagli scavi di Marche Multiservizi in località Muraglione. I sepolcri sono di età imperiale

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Il sottosuolo di Urbania continua a far parlare di sé. Dopo gli scavi archeologici in località Cantinaccia, che in estate hanno riservato importanti sorprese agli addetti ai lavori, in queste settimane durante i lavori di scavo per la posa di un collettore di Marche Multiservizi in località Muraglione sono venute alla luce alcune sepolture di età romana. Ancora una volta, come accaduto ad inizio estate anche a Lunano con il ritrovamento di una fornace, i lavori di scavo per la posa di tubature e sottoservizi fanno riemergere importanti testimonianze del passato. Quello di Muraglione però non è una totale sorpresa: già il sacerdote durantino don Enrico Rossi nelle sue memorie raccontava che già in passato erano emerse tracce della presenza romana nella frazione di Muraglione. Tornando al ritrovamento dei giorni scorsi i tecnici di Marche Multiservizi hanno fatto spazio agli archeologi che lavorando hanno scoperto un piccolo gruppo di quattro tombe, forse da collegare a una fattoria romana, databili ai primi secoli dell’età imperiale (I-II secolo d.C.).

Le sepolture si presentavano già in parte danneggiate dalla costruzione di alcune strutture ottocentesche forse connesse al vecchio tracciato della ferrovia, ma l’attento scavo archeologico, condotto in archeologia preventiva sotto la direzione scientifica di Diego Voltolini della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Ancona e Pesaro e Urbino, ha permesso di scoprire una notevole varietà nei rituali funerari. "Si tratta di una necropoli “birituale“ – ha spiegato infatti la Soprintendenza –: alcuni defunti sono stati inumati ed altri cremati. Le tombe sono realizzate con tegole, tavelle e coppi, formando delle vere e proprie casse. È ben conservato un caso di “bustum“, una fossa rettangolare predisposta per la cremazione diretta del defunto sulla pira, con le pareti scottate dal fuoco, nella quale è stata poi costruita la cassetta di tegole e coppi, con anche la creazione di un “canale libatorio“ utilizzando un’anfora capovolta e segata. Questa particolare struttura era utilizzata durante i riti delle profusiones, le offerte o libagioni che potevano rappresentare il pasto simbolico per il defunto, e che venivano fatte colare all’interno della sepoltura attraverso questo canale".

Mentre si aspetta che riprendano gli scavi e di decifrare le sepolture a tumulo di quella che è stata ribattezzata Valle dei Principi in località Cantinaccia la scoperta di queste tombe racconta un’altra interessante pagina del passato di Urbania.

Andrea Angelini