Urbino e il Montefeltro Londei: "Per la città ci ho messo la faccia"

"Una forza presentata come di opposizione e di sinistra che ora vota bilanci e piani di programmazione di un centrodestra che non ha la minima attenzione alle tematiche più importanti e vitali per la città". Così Pd e Viva Urbino avevano apostrofato ieri Giorgio e Luca Londei, in una requisitoria che ha toccato tutti i gruppi consiliari, partendo dal caso Massimo Guidi, che "apre riflessioni più ampie". Tirato in ballo "in maniera inappropriata", il capogruppo di Urbino e il Montefeltro Giorgio Londei non entra "nel merito delle accuse, in quanto rispetto le opinioni altrui, ma momento più sbagliato non vi poteva essere per un’affermazione, che respingo con sdegno, in merito al mio atteggiamento in Consiglio comunale. Proprio quando si arriva al voto e il mio gruppo ha chiesto ai candidati di rifinanziare la Legge ’Urbino e l’Antico Ducato’ e alla vigilia, ormai, delle prossime elezioni amministrative, mi vengono attribuite responsabilità che - come diceva Enrico Berlinguer - considero di lotta e governo. Da capogruppo - insieme, ora, al collega Federico Cangini - ho costantemente messo la faccia sui problemi della città e del territorio, come ci riconosce la stragrande maggioranza dei cittadini. Abbiamo sempre lavorato con un atteggiamento che i cittadini apprezzano, cioè votare contro le proposte che ritenevamo non utili, opponendoci al biodigestore a Canavaccio e alla palestra nel verde della Piantata e segnalando il ritardo negli interventi di decoro del centro storico, mentre ci siamo battuti perché tutti condividessero importanti interventi per il futuro del territorio. Tra questi, il definitivo riconoscimento dello status di capoluogo di Provincia e l’assegnazione di fondi PNRR. Il mio è un atteggiamento responsabile, nell’interesse dei cittadini, e non mi appartengono atteggiamenti estremisti. Sono disponibile a continuare il dibattito in Consiglio con sindaco, Giunta e gruppi consiliari, a una condizione: che, per risolvere i problemi che abbiamo di fronte - a cominciare dal calo di abitanti -, si evitino divisioni, quando queste impediscono la tradizionale unicità della nostra città, che la portò, in tempi di grandi scontri fra PCI e DC, a unire le forze per conquistare la prima legge speciale per Urbino. Il comunicato di ieri non è di buon auspicio per il futuro, verso il quale deciderò quale atteggiamento tenere - insieme al collega Cangini e ai nostri oltre 1000 sostenitori - solo a Natale 2023. I cittadini vengono prima di tutto".