Urbino, la cicogna atterra 8 volte in un giorno

Lavoro intenso per il reparto di Ostetricia vista la nascita, sabato scorso, di otto bambini nel giro di poche ore. E ieri altri due.

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Nella giornata di sabato, all’ospedale di Urbino, sono nati ben 8 bambini: altri due sono "arrivati" ieri (domenica), confermando un andamento positivo per il reparto di Ginecologia e Ostetricia che registra 13 nati in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sabato è stata una giornata di super lavoro per le ostetriche e tutto il personale del reparto diretto dal dottor Leone Condemi: entro le 20, infatti, c’erano già 5 bei maschietti, Enea, Cristian, Axel, Nicolò, Mohammed, e 3 deliziose femminucce, Bianca, Zoe, Emma.

Ci sono stati 2 parti cesarei, di cui uno d’urgenza (ma senza conseguenze per la mamma e il neonato che stanno bene), 6 naturali: per Urbino, sommando poi anche i due che ci sono stati domenica, si arriva a ben 308 nati, 13 in più rispetto alla stessa data del 2019; le mamme vengono da Urbino, Pesaro, Fano, Sant’Angelo in Vado, Urbania, Lucrezia di Cartocetoe si chiamano Ilaria, Francesca, Catia, Silvia, Coumba, Carmen, Alessandra, Giulia. Ma in questo ultimo periodo stanno arrivando anche dal resto delle Marche e dall’Emilia Romagna, in particolare da Cattolica, Rimini Riccione. Da cosa dipende? "Di sicuro dall’ottima nomea del reparto, dovuta alla qualità dell’assistenza: abbiamo un team di ostetriche, anche quelle più giovani, molto legato e il passaparola tra le mamme ci fa pubblicità – racconta Flavia Allegretti, ostetrica esperta di Ginecologia e Ostetricia di Urbino –. Come numero di parti siamo in aumento e noi abbiamo il polso anche dell’andamento futuro perché, tramite l’Ambulatorio del bilancio di salute, vediamo quante donne verranno a partorire da noi. Noi le convochiamo all’ottavo mese e facciamo la cartella di pre ricovero e già ne abbiamo pronte 40: per mercoledì prossimo, l’Ambulatorio ha già 9 donne in lista e altre fuori. A questi numeri vanno aggiunti i parti cesarei".

Durante il periodo dell’emergenza da Coronavirus, il reparto ha continuato a lavorare incessantemente, adottando tutte le misure di sicurezza per far in modo che mamme e neonati non corressero alcun rischio, neppure quello del contagio. In più, a Urbino, sono riusciti a far assistere i babbi a tutte le fasi critiche, mentre in altri ospedali d’Italia molte partorienti hanno affrontato questa esperienza da sole. "Alle donne che venute è stato fatto il tampone: il risultato è sempre arrivato in poche ore e nel frattempo abbiamo avuto la possibilità di tenerle in una zona grigia di attesa – continua Allegretti –. Una volta avuto il risultato negativo del tampone delle donne e dopo aver misurato al temperatura, aver utilizzato tutti i dispositivi di protezione e in seguito ad autocertificazione, è stato permesso ai mariti, e solo a loro, di assistere al travaglio e di poter rimanere con la donna nelle 2 ore del post partum. Con tutto quello che avevano passato, in isolamento con una gravidanza in corso, ci sembrava doveroso".

Il primario del reparto Leone Condemi ringrazia la direzione generale e la direzione medica "per il supporto con il personale e per averci messo a disposizione i protocolli adeguati ad affrontare il lavoro nell’emergenza Covid".

Lara Ottaviani