Urbino omaggia Luigi Bartolini con la mostra ’Al vivo nero’

Sgarbi presente all’inaugurazione "E’ opportuno celebrare il Leopardi dell’acquaforte che è proprio lui".

A 60 dalla sua morte, Urbino ricorda l’incisore, pittore e letterato Luigi Bartolini con la mostra "Al vivo nero", visitabile nelle Sale del Castellare di Palazzo ducale fino all’1 aprile 2024. L’esposizione rientra in un progetto promosso dalla Regione, articolato in cinque mostre in altrettante città, in collaborazione con i rispettivi Comuni, e si concentra sulle acqueforti di Bartolini. "Mi sono rivolta al sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, per ottenere qualche riconoscimento per mio padre e ho avuto una risposta meravigliosa – commenta Luciana Bartolini, figlia di Luigi –. Le città coinvolte sono Cupramontana, suo luogo natio, e altre in cui ha abitato, come Osimo, dove conobbe mia madre, o che gli furono d’ispirazione, come Urbino, Camerino e Macerata, nella quale espose per la prima volta, nelle vetrine dei librai. Quello di Urbino è un allestimento unico: 140 opere insieme non si erano mai viste".

Sgarbi, presente all’inaugurazione, ha spiegato che una celebrazione di Bartolini servisse al di là dell’occasione dei 60 anni: "Sarebbe in qualunque anno importante celebrare Leopardi, così è opportuno celebrare il Leopardi dell’acquaforte e dell’incisione, che è Bartolini, primo incisore del ‘900 italiano. Ci sono autori inevitabili e credo che lui lo sia, ma a un certo punto è stato dimenticato. Era importante ricordarlo e la Regione lo ha capito".

L’assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi, ha spiegato di aver "supportato convintamente l’iniziativa, perché celebrare personaggi importanti per le Marche significa attribuire il giusto merito anche a chi ha dato la possibilità di rendere grande la nostra regione e di farla conoscere. Perciò abbiamo anche portato il progetto al Salone internazionale del libro di Torino". A curare la mostra, allestita in collaborazione con Accademia di Belle arti e Fondazione Carlo e Marise Bo, sono stati Luca Cesari e Alessandro Tosi.

Nicola Petricca