
Crespini, al centro, con altri consiglieri che hanno firmato l’interrogazione
"Urbino Servizi non è il bancomat dell’amministrazione comunale. Vogliamo vederci chiaro". Lo dichiara, appena finito di preparare l’interrogazione sul tema, la consigliera comunale di opposizione, Maria Francesca Crespini. Interrogazione che la consigliera porterà nel prossimo Consiglio comunale. Per Crespini e l’opposizione, il Comune, starebbe facendo un utilizzo della partecipata con sede in via Puccinotti non consono.
Crespini infatti rimarca: "Urbino Servizi è una società partecipata dal Comune, già molto esposta sui servizi che deve erogare. Abbiamo infatti visto che Urbino Servizi, anche ultimamente, ha pagato 50mila euro per la tappa del Giro d’Italia femminile, per conto del Comune di Urbino. A cosa è servita questa manifestazione? E’ servita solo a qualche assessore a guadagnare mezza pagina dei giornali locali".
La leader di ‘Futura’ non molla e rimarca: "Chiederemo quindi nelle sedi opportune che venga assicurato il rimborso di questa cifra a Urbino Servizi che, ripetiamo, non può essere il travaso di tutti i servizi, molto spesso in perdita, che il Comune non riesce a garantire. Chiediamo all’Amministrazione di non appesantire il carico finanziario e di non sfruttarla come fosse una mucca da mungere".
Nella interrogazione, dalla minoranza, sottolineano che a seguito di un accesso agli atti, fatto nei giorni scorsi, sui documenti approvati dal Cda di Urbino Servizi nel secondo semestre 2024, "sono state riscontrate alcune incongruenze e una delibera molto discutibile per il particolare effetto sulle responsabilità nella programmazione e nella gestione della società".
"Le delibere osservate – si legge nell’interrogazione – riguardano il verbale a pagina 2018/329-330-331-332-333 dell’11 ottobre 2024, al punto quattro dell’ordine del giorno: in un solo colpo ben 19 deleghe vengono rimosse dalla competenza della presidente Daniela Capponi e assegnate alla competente responsabilità del direttore amministrativo e contabile - scrivono -. Di fatto la presidente conserva la rappresentanza legale del nulla, l’esatto opposto della precedente presidenza, che pur condividendo (la sua attività) col direttore e il Cda, teneva sotto controllo l’andamento dell’azienda attraverso la sua personale responsabilità".
"La presidente Capponi – aggiungono Crespini e gli altri consiglieri dell’opposizione nella interrogazione – come Pilato, si è lavata le mani dalle responsabilità, suscitando in noi seria preoccupazione".