Vaccinazioni a rilento, Saltamartini freme "Li compro dalla Pfizer come vuol fare Zaia"

L’assessore regionale alla sanità attacca: "Andiamo troppo piano, voglio che si somministri giorno e notte. I monoclonali costano troppo"

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di Roberto Damiani

"Compriamo direttamente i vaccini da Pfizer. Zaia del Veneto mi ha proposto di farlo insieme a loro perché la multinazionale glieli ha offerti. Ho accettato. Abbiamo 5 miliardi di euro a bilancio, sono pronto a spenderli". Filippo Saltamartini, assessore alla regione delle Marche, ex vicequestore di polizia ed ex senatore centrodestra, è in viaggio: "Le vaccinazioni vanno lente. Dobbiamo andare più veloci, più veloci, più veloci. Purtroppo non abbiamo le fiale sufficienti. Anzi, tra quaranta giorni quando finiremo con la seconda dose degli over 80 marchigiani, dovremmo ridare indietro alle regioni che hanno meno anziani di noi, la differenza in percentuale di vaccini che abbiamo avuto in più. Qualche settimana fa – dice Saltamartini – mi hanno preso per pazzo perché ho chiesto di produrre i vaccini in Italia. Adesso il presidente Draghi ha detto la stessa cosa. Mi aspetto che la metta in pratica e ci permetta di produrli. Nel frattempo ho chiesto di comprare Pfizer, ma anche lo Sputnik, la cui efficacia è stata appena adesso validata dallo Spallanzani. Quelli cinesi invece no, non mi fido proprio. Chiederò l’autorizzazione al presidente Draghi, perché io non sono per il mercato nero dei vaccini. Ma sono per l’acquisto diretto. Non posso aspettare col contagocce l’arrivo dei vaccini, il tira e molla con le regioni. Devo vaccinare il prima possibile gli insegnanti, le forze di polizia, gli operai delle fabbriche. Dopo i sanitari, gli anziani, le persone fragili da mettere al sicuro, dobbiamo partire giorno e notte col vaccinare tutti gli altri. Astrazeneca ci servirà per le forze dell’ordine e i docenti, ma poi?"

Saltamartini specifica di avere due lauree: "Una in Giurisprudenza e una in Scienze politiche. Non so nulla di medicina, e lo dico. Però so di diritto e quando vedo che Ungheria e Germania hanno comprato decine di milioni di vaccini per conto loro da Pfizer e Russia per lo Sputnik fregandosene della ripartizione, allora io dico che noi dobbiamo agire anche per conto nostro. Io mi ricordo bene di aver comprato come Regione 1 milione di tamponi da solo perché il commissario Arcuri non me li dava. Così come con le mascherine ffp2, che ho pagato un terzo di di meno di quanto pagato da Arcuri. Quindi, io non ho bisogno di aspettare chi non decide. Faccio da solo, se non vado a violare la legge e nel caso dei vaccini non c’è una norma che vieti l’acquisto autonomo. C’è solo un accordo con l’Europa, ma se gli altri non lo rispettano, io non mi sento vincolato".

Sui monoclonali, Saltamartini dice: "Non li abbiamo comprati. Costano 2mila euro l’uno. Sono troppo cari. Io dovrei darlo a chi ha i primi sintomi, magari 37,5 di febbre. Mi ci vuole la banca d’Italia per pagarli a tutti. Ma noi possiamo produrli qui: abbiamo due studi già a buon punto, e una ricerca di Camerino ultimata. Vanno solo autorizzati e prodotti. Non serve la licenza. Ha la funzionalità della pillola del giorno dopo". Alla fine, Saltamartini parla dei medici di base che dovrebbero vaccinare i loro assistiti: "Non sappiamo ancora quanti soldi chiedono, aspetto di incontrarli. Poi dirò la mia"

Proteste anche per i punti di vaccinazione a Urbino e Pesaro. Nel primo caso sono ricavati in un sottoscala del palazzetto, con gli anziani parcheggiati con le sedie a rotelle in una discesa mentre a Pesaro ci si vaccina in una sala per le cene: "E’ incredibile, ho detto di trovare gli spazi adatti per ospitare gli anziani al coperto e distanziati, con uscite ed entrate ben lontane tra loro. Dunque palestre, palazzetti, capannoni industriali vuoti. Vado a vedere direttamente"