Vaccini a secco, mancano le dosi di Pfizer Richiami a rischio rinvio per 5mila persone

Ieri all’ex Ristò prime dosi con AstraZeneca al rallentatore. Una ogni 10 minuti agli over 65 ma si sono avuti ancora una volta molti rifiuti

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Non ci sono vaccini Pfizer per i richiami che erano stati programmati questa settimana. Così 5000 persone (in tutte le Marche) verranno avvisate al telefono che dovranno aspettare un po’. Lo annuncia con una nota la Regione Marche: "Si è configurata una criticità sulla disponibilità di vaccino Pfizer in relazione alla gestione dei richiami nel corso di questa settimana. In particolare, per il giorno 5 maggio, (data in cui è prevista la consegna di una ulteriore fornitura). Come è noto, la somministrazione della seconda dose deve essere effettuata in un range di date e in fase di vaccinazione viene indicato un appuntamento che però può subire modifiche proprio in ragione della indisponibilità di vaccini. Si informano quindi i cittadini prenotati per il richiamo nei prossimi giorni della possibilità di uno slittamento della data rispetto a quella indicata nel foglio rilasciato al momento della vaccinazione e per questo verranno avvisati singolarmente sull’eventuale differimento".

Specifica la Regione: "La programmazione in base alla diversa tipologia di utenti, si rende complessa a causa delle variazioni nelle assegnazioni da parte del Commissario Covid. Tuttavia, grazie ad un anticipo nella forniture di vaccino precedentemente prevista per lunedì 3 maggio, è stato possibile mantenere l’attuale svolgimento delle somministrazioni e soddisfare le richieste prenotate". Ma avendo anticipato, ora gli scaffali sono vuoti. Dice l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini: "Riusciremo a mantenere un riequilibro tra le varie aree vaste e tra prime e seconde dosi solo riducendo le somministrazioni per le categorie protette e caregivers (prime dosi). Tuttavia da sabato è previsto il ritorno a 12.000 inoculazioni al giorno".

Eppure, con le vaccinazioni all’ex Ristò si procede a zig zag da settimane. Due giorni fa la situazione era altamente preoccupante scandita da file lunghissime, urla e pianti che hanno visto intervenire le forze dell’ordine al fine di poter risolvere una situazione completamente degenerata.

Ieri mattina invece l’opposto: erano pochi i prenotati, tutti over 65, che si sarebbero dovuti sottoporre alla loro prima dose di vaccino, ma il 20% di questi ha rifiutato anche l’unico disponibile: AstraZeneca. I medici presenti nella giornata di ieri erano quattro ma l’atrio del Rossini Center era un deserto ed il ritmo medio dell’intera giornata andava al passo di un vaccinato ogni dieci minuti - stando alle dichiarazioni dei presenti - a cui aggiungere le persone che hanno rifiutato di vaccinarsi. Ci si chiede effettivamente a chi siano da attribuire la vere responsabilità dell’andamento a singhiozzo del più grande centro vaccini della provincia, se per il sistema di prenotazioni o per la mancanza di altri vaccini, senza escludere poi addirittura un concorso di responsabilità tra mancanza di prenotati e di vaccini. Per via del poco lavoro di ieri anche molti volontari sono stati rimandati a casa concludendo la giornata anzitempo. Anche per oggi è prevista una vaccinazione col contagocce e sarà così almeno fino a sabato.

Giorgia Monticelli