Gente in coda ieri mattina al Codma di Fano, al momento, insieme a Urbino, l’unico hub vaccinale per i pesaresi

di Benedetta Iacomucci Avevamo creduto, dopo due anni e 34 dosi a testa, che saremmo stati a questo punto in quella fase storica in cui guardare al Covid con fastidio più che terrore, come a qualcosa non più in grado di condizionarci o addirittura tenerci in ostaggio. Ci eravamo sbagliati, perché dopo due anni e mezzo, siamo ancora a contare i positivi, mentre le aziende sanitarie ragionando su come organizzare la prossima campagna vaccinale di massa. Anche a Pesaro l’Asur è di nuovo a caccia di spazi per la chiamata pubblica alla profilassi: si conta di ripartire con l’assetto ’di guerra’ in capo a non più di un mese, ma poiché il Ristò non è più disponibile (il prorietario dopo due anni ha chiesto di rientrarne in possesso) sarà necessario recuperare dei locali che abbiano più o meno le stesse caratteristiche. Una missione della quale si è incaricato Eugenio Carlotti, direttore dipartimento di Prevenzione Area Vasta 1. "Siamo molto vicini a una soluzione – spiega il medico –: abbiamo individuato un locale perfetto, di proprietà privata, sempre nella stessa zona vicino alla Vitrifrigo. E poi c’è un altro locale, a Villa Fastiggi. Nei prossimi giorni avremo degli incontri e contiamo di portare a casa un risulultato. Anche perché la richiesta dei vaccini sta ripartendo, di pari passo con l’aumento dei contagi. E non possiamo farci trovare impreparati all’arrivo dell’autunno".  Al momento, a Pesaro, le quarte dosi vengono somministrate solo all’hub vaccinale ospedaliero (al Centro Prelievi di Muraglia, dato che la vecchia sede è stata riconsegnata agli studenti del Corso di laurea in Scienze infermieristiche). Ma le vaccinazioni a Muraglia riguardano solo le categorie fragili: per tutti gli altri (da oggi è stato aperto lo slot anche per gli over 60) gli unici centri vaccinali disponibili sono al Codma di Fano e a Urbino. "C’è bisogno assolutamente di rimettere tutto in piedi – conferma Romeo Magnoni, il direttore dell’Area Vasta 1 –: anche perché le richieste di quarte dosi stanno risalendo, e siamo preoccupati per l’aumento dei contagi. Dunque è necessario entro settembre ripartire con la profilassi". Lo scorso aprile lo stesso direttore Magnoni aveva preso atto senza drammi della richiesta del proprietario del Ristò di tornare in possesso dei locali. "Se l’evoluzione della pandemia lo consentirà, potrebbe non essere più necessario disporre di spazi così ampi – aveva detto –. La vaccinazione potrebbe doventare routinaria, e gestibile, ad esempio, con un accordo con i medici di medicina generale". Un auspicio che si è infranto contro la ripida curva dei contagi, che ha anche comportato la recente trasformazione di Macerata Feltria in struttura Covid. E che spinge il direttore Magnoni a una raccomandazione: "Anche chi ha fatto la quarta dose, sia cauto: distanziamento e mascherina possono fare la differenza". Come due anni fa.

Cronaca

di Benedetta Iacomucci
Avevamo creduto, dopo due anni e 34 dosi a testa, che saremmo stati a questo punto in quella fase storica in cui guardare al Covid con fastidio più che terrore, come a qualcosa non più in grado di condizionarci o addirittura tenerci in ostaggio. Ci eravamo sbagliati, perché dopo due anni e mezzo, siamo ancora a contare i positivi, mentre le aziende sanitarie ragionando su come organizzare la prossima campagna vaccinale di massa. Anche a Pesaro l’Asur è di nuovo a caccia di spazi per la chiamata pubblica alla profilassi: si conta di ripartire con l’assetto ’di guerra’ in capo a non più di un mese, ma poiché il Ristò non è più disponibile (il prorietario dopo due anni ha chiesto di rientrarne in possesso) sarà necessario recuperare dei locali che abbiano più o meno le stesse caratteristiche. Una missione della quale si è incaricato Eugenio Carlotti, direttore dipartimento di Prevenzione Area Vasta 1. "Siamo molto vicini a una soluzione – spiega il medico –: abbiamo individuato un locale perfetto, di proprietà privata, sempre nella stessa zona vicino alla Vitrifrigo. E poi c’è un altro locale, a Villa Fastiggi. Nei prossimi giorni avremo degli incontri e contiamo di portare a casa un risulultato. Anche perché la richiesta dei vaccini sta ripartendo, di pari passo con l’aumento dei contagi. E non possiamo farci trovare impreparati all’arrivo dell’autunno". 
Al momento, a Pesaro, le quarte dosi vengono somministrate solo all’hub vaccinale ospedaliero (al Centro Prelievi di Muraglia, dato che la vecchia sede è stata riconsegnata agli studenti del Corso di laurea in Scienze infermieristiche). Ma le vaccinazioni a Muraglia riguardano solo le categorie fragili: per tutti gli altri (da oggi è stato aperto lo slot anche per gli over 60) gli unici centri vaccinali disponibili sono al Codma di Fano e a Urbino. "C’è bisogno assolutamente di rimettere tutto in piedi – conferma Romeo Magnoni, il direttore dell’Area Vasta 1 –: anche perché le richieste di quarte dosi stanno risalendo, e siamo preoccupati per l’aumento dei contagi. Dunque è necessario entro settembre ripartire con la profilassi". Lo scorso aprile lo stesso direttore Magnoni aveva preso atto senza drammi della richiesta del proprietario del Ristò di tornare in possesso dei locali. "Se l’evoluzione della pandemia lo consentirà, potrebbe non essere più necessario disporre di spazi così ampi – aveva detto –. La vaccinazione potrebbe doventare routinaria, e gestibile, ad esempio, con un accordo con i medici di medicina generale". Un auspicio che si è infranto contro la ripida curva dei contagi, che ha anche comportato la recente trasformazione di Macerata Feltria in struttura Covid. E che spinge il direttore Magnoni a una raccomandazione: "Anche chi ha fatto la quarta dose, sia cauto: distanziamento e mascherina possono fare la differenza". Come due anni fa.

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