Vaccini Covid Marche, AstraZeneca: uno su due dice no

Nella classifica nazionale le Marche sono passate dal primo posto al sesto. Lettera di richiamo della dirigente regionale ai direttori Asur

Vaccinazioni

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Pesaro Urbino, 14 maggio 2021 - Si è inceppato qualcosa . Sia nelle Marche che in provincia di Pesaro e Urbino. Eravamo primi in Italia nel rapporto dosi consegnate e vaccini fatti. Siamo scivolati in due settimane al sesto posto e stiamo ancora perdendo terreno. Per rendersene conto, basta fare un giro all’ex Ristò di Pesaro. Si devono vaccinare almeno 800 persone al giorno, non si arriva a 300.

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Tanto che la responsabile regionale delle vaccinazioni Lucia Di Furia ha inviato una lettera formale a tutti i direttori Asur delle Marche chiedendo spiegazioni sui ritardi, gli intoppi, le carenze mostrate in queste ultime settimane nella macchina vaccinale. Non solo a Pesaro, ovunque: "Non si può andare avanti così" è la morale della lettera della dottoressa Di Furia, la quale attende una risposta altrettanto formale dai direttori generali, tutti convocati ieri pomeriggio per chiarire i problemi e i rimedi. Ma su un punto i dubbi non possono esserci: i vaccini ci sono, soprattutto Pfizer. E ne arrivano tra oggi e domani altri 58mila. "Perché non si utilizzano?" chiede la Di Furia, richiesta messa per iscritto e ribadita al telefono con tutti i direttori.

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Da quanto si è appreso, la responsabile regionale delle vaccinazioni ha chiesto espressamente di anticipare il più possibile i caregiver. Nella nostra provincia sono in attesa da settimane almeno 700 persone. "Un ritardo tra prenotazione e vaccinazione inconcepibile" sostengono in Regione, ma qualcuno di loro dovrebbe presentarsi ogni tanto al punto vaccinale di Pesaro, sedersi e aspettare l’arrivo dei vaccinandi. Avrebbe tempo per fare un altro lavoro. La media di ieri si aggirava su una persona ogni 15 minuti, e soprattutto alla lettura del cartello posto all’esterno, "oggi AstraZeneca", quasi la metà dei prenotati tornava indietro. Per cui, il numero dei vaccinati di ieri a Pesaro ha probabilmente toccato il minimo storico.

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«Il generale Figliuolo ha posto come trend vaccinale giornaliero delle Marche il numero di 12.500 persone mentre noi siamo scesi a 10mila e forse ancor meno" ha fatto presente la Di Furia ai vari responsabili delle Asur marchigiane. Da quanto si è appreso, la dirigente vorrebbe far saltare l’accantonamento delle dosi AstraZeneca riservate ai richiami sottintendendo che alla loro scadenza si possa anche posticiparli nel caso non fossero disponibili. Il che non piace ai vari responsabili locali delle vaccinazioni che intendono osservare puntigliosamente le linee guida Ema ed Aifa e del Comitato tecnico scientifico. Proprio quest’ultimo organismo di valutazione ha ribadito anche ieri che AstraZeneca debba essere proposto preferibilmente agli over 60 perché il rapporto benefici-rischi è migliore. Intanto, a distanza di 5 mesi dall’inizio delle vaccinazioni, in provincia di Pesaro e Urbino sono stati vaccinate con la prima dose 108.626 persone, un terzo della popolazione (compresi under 16 e chi rifiuta il vaccino). Sono invece 51.777 quelle che hanno ricevuto la seconda dose.

Il capoluogo Ancona guida la carovana vaccinale con le prime dosi somministrate a 154.885 persone, la provincia di Macerata con 84.991 prime dosi. Ascoli Piceno con 63.906 prime inoculazioni e infine Fermo con 45.719 persone vaccinate per la prima volta. Al dato complessivo della popolazione vanno tolti gli under 16 e chi rifiuta il vaccino. La platea dei vaccinabili è di 1,2 milioni. Siamo arrivati a 462.272 prime dosi. Ora ci sono in frigo 40mila vaccini. Per recuperare il tempo perduto, basterebbe utilizzarli.