Vaccino antinfluenzale 2020, slitta tutto

Scattera a metà ottobre, più tardi del previsto. "Non protegge dal Covid-19, ma aiuta a evitare confusione sui sintomi"

Vaccino antinfluenzale in ritardo

Vaccino antinfluenzale in ritardo

Pesaro urbino, 22 settembre 2020 - Partirà intorno alla metà del mese di ottobre, con una quindicina di giorni di ritardo rispetto alle previsioni, la campagna antinfluenzale sulla quale si ripongono molte speranze per contenere il possibile dilagare del Coronavirus. Infatti riuscire a distinguere i sintomi del Covid da quelli influenzali è uno dei temi più discussi tra i sanitari in vista dell’autunno: nonostante i due virus siano diversi, i sintomi che caratterizzano influenza stagionale e Covid-19 sono molto simili. L’unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è quindi quello di eseguire una vaccinazione antinfluenzale di massa.  

Perché è importante vaccinarsi, dottor Liverani? "La vaccinazione antinfluenzale non protegge contro il Covid 19 – chiarisce Augusto Liverani, responsabile del servizio Prevenzione malattie infettive dell’Area Vasta 1 – ma aiuta a far chiarezza e diminuisce quindi il rischio di una possibile confusione tra i sintomi di un’influenza e quelli del Covid".  

Esistono sintomi specifici che possono almeno orientare la diagnosi? "Purtroppo all’inizio sono identici: la febbre, il raffreddore, la tosse, il coinvolgimento polmonare, qualche volta anche la diarrea. Poi magari più avanti ci può essere il disturbo dell’olfatto e del gusto, ma siamo già in una fase più avanzata. Insomma, all’inizio è molto complicato distinguere le due affezioni".  

La vaccinazione antinfluenzale potrebbe in un certo modo proteggere anche dal Covid19? "È stato segnalato che soggetti che avevano eseguito l’antinfluenzale e quella pneumococcica avevano avuto un’incidenza minore del Covid. Partendo da questa osservazione, si è cercato di dare una spiegazione scientifica con la cosiddetta immunità allenata: il vaccino cioè potrebbe stimolare non solo gli anticorpi in questo caso anti influenza e antipneumococco, ma potrebbe anche stimolare una risposta immunitaria. Ma stiamo ancora parlando di ipotesi".  

Se le dosi del vaccino arrivano in ritardo possono esserci conseguenze per la vaccinazione? "Quest’anno ci sono state assegnate oltre 94mila dosi, il 40 per cento in più dei quelle della passata stagione, ma le aziende farmaceutiche hanno comunicato che non riusciranno a consegnarle prima di ottobre, la prima metà del mese. Ma in linea generale, direi che non ci saranno differenze di impatto".  

Chi dovrà vaccinarsi? "La vaccinazione è raccomandata a tutti, dai 6 mesi in su. Tuttavia il servizio sanitario la assicura gratuitamente solo a determinate categorie che sono i soggetti in condizione patologiche di rischio, le donne in gravidanza in qualsiasi fase della gestazione, gli addetti ai servizi pubblici essenziali, gli operatori che lavorano a contatto con gli animali e gli operatori sanitari che non si so no mai vaccinati molto ma che speriamo lo facciano quest’anno. Abbiamo già qualche segnale positivo in questo senso: l’ospedale Marche Nord ha ordinato 2mila dosi. E poi, considerata la doppia circolazione di Covid e influenza, si è deciso di allargare la gratuità ai bambini fino ai 6 anni, e ai soggetti dai 60 ai 64 anni".  

Come funzionerà la somministrazione? "In prima linea ci saranno come sempre i medici di medicina generale, supportati dai nostri ambulatori vaccinali territoriali per i quali prevediamo aperture dedicate. E poi , qualora se ne rendesse necessario, organizzeremo interventi di massa utilizzando i drive in sanitari che si sono rivelati molto efficaci per i tamponi".