SILVANO CLAPPIS
Cronaca

Vagnozzi: Sinner senza confini: "Vogliamo fare ancora meglio"

Il premio del presidente è andato all’allenatore (di Castorano) del tennista numero 1 al mondo. Le sue parole da Dubai: "Con cosa cambierei racchetta e palline? Ciauscolo e olive all’ascolana".

Il premio del presidente è andato all’allenatore (di Castorano) del tennista numero 1 al mondo. Le sue parole da Dubai: "Con cosa cambierei racchetta e palline? Ciauscolo e olive all’ascolana".

Il premio del presidente è andato all’allenatore (di Castorano) del tennista numero 1 al mondo. Le sue parole da Dubai: "Con cosa cambierei racchetta e palline? Ciauscolo e olive all’ascolana".

Nato ad Ascoli Piceno nel 1983, ma cresciuto e fortificato nella sua Castorano, lungo la vallata del Tronto, Simone Vagnozzi è insieme ad Elisabetta Cocciaretto il vincitore del Premio Marche attribuito dal presidente Acquaroli e quest’anno per la prima volta assegnato a due sportivi della stessa disciplina, il tennis. Vagnozzi, dopo un passato da discreto tennista, è allenatore dal 2016, ma soprattutto è il tecnico da tre anni di Jannik Sinner, è colui che l’ha visto prima cresce e poi esplodere fino a diventare il numero 1 del tennis mondiale. Su Sinner solo complimenti. "È stata una stagione pazzesca – ha detto Vagnozzi in collegamento video da Dubai dove è con tutto il team di Sinner e quindi non ha potuto ritirare personalmente il premio – con tante vittorie che nessuno si aspettava, una stagione superlativa. Adesso ci stiamo preparando per cercare di fare ancora meglio. Lui è un fenomeno, si applica, è educato, empatico, resiliente, ci mette impegno tutti i giorni e ovviamente i risultati lo aiutano in questo".

Capire dove c’è stata per Sinner la svolta è un po’ difficile. "È stato un lungo percorso – ha proseguito Vagnozzi – per cui non si può parlare di un singolo episodio che ha determinato la svolta nella carriera di Sinner. Forse potrei dire nel 2023 a Pechino la vittoria ai Cina Open contro Medvedev o agli inizi del 2024 con il primo slam l’Australian Open che ci ha dato la spinta giusta". Una delle curiosità chieste riguarda il fatto se lui e Sinner abbiano mai litigato. "È una bella domanda – ha risposto Simone Vagnozzi – ma non parlerei di litigio, semmai c’è stata qualche discussione, qualche confronto. Ultimamente in campo a Shangai l’ho dovuto riprendere per un suo gesto di insofferenza. Però ogni giorno è diverso quando si gioca, per cui ci sta sfogarsi, ma Sinner ha un comportamento esemplare in ogni situazione".

Anche se gira continuamente per il mondo Vagnozzi ha scelto di ritornare nelle Marche. "È un posto stupendo, tranquillo, dove si vive bene, la gente è ospitale e penso che dobbiamo continuare a fare bene quello che stiamo già facendo". Alla fine gli è stato chiesto se dovesse rappresentare gli strumenti del tennis con qualcosa di tipicamente marchigiano, Simone Vagnozzi da buon ascolano non si è smentito. "Per le palline da gioco direi le olive all’ascolana", mentre per la racchetta? "Direi che un buon ciauscolo possa andar bene come racchetta da tennis".