Valanga di multe non pagate e perse. Ma Aspes presenta lo stesso il conto per gli accertamenti: 200mila euro

I dati sui crediti inesigibili si riferiscono alle sanzioni della polizia municipale inflitte prima del 2017. La società di riscossione ha provato a bussare alla porte dei debitori ma non ha trovato nessuno.

Valanga di multe non pagate e perse. Ma Aspes presenta lo stesso il conto per gli accertamenti: 200mila euro

Valanga di multe non pagate e perse. Ma Aspes presenta lo stesso il conto per gli accertamenti: 200mila euro

Sono multe per violazione del codice della strada. Le ha fatte la polizia municipale di Pesaro prima del passaggio all’Unione Pian del Bruscolo. Quindi, precedenti al 2017. Sono migliaia, che nessuno ha mai pagato. L’ammontare non riscosso è incerto, supera presumibilmente il milione di e uro, ma sono certi i costi del servizio riscossione di Aspes per tentare il recupero di quei crediti: 200mila euro. Si legge in una determina del comando di polizia locale di Pesaro: "Aspes comunica di aver effettuato le ricerche per reperire i debitori, i beni e le cose ed altre utilità degli stessi e l’espletamento delle possibili azioni cautelari ed esecutive poste in essere sui beni rinvenuti, ma, nonostante questo, comunica che i crediti vantati da questa Amministrazione nei confronti dei debitori identificati sono da considerarsi inesigibili; Aspes chiede, inoltre, di conseguenza il discarico dei relativi crediti (cioè la cancellazione ndr) e il rimborso delle spese sostenute per le attività svolte, pari a 200.000 euro".

E’ la prima volta che il comando di polizia locale cancella perché i debitori sono incapienti o non rintracciati o nulla tenenti per un valore milionario. Il rapporto tra costi di recupero ed entità della somma in genere è di 1 a 5, per questo si parla di un mancato introito di oltre un milione di euro. Erano multe per divieto di sosta, autovelox, vistared, emesse almeno sei anni fa. In questo frattempo, sia il Comune che poi Aspes hanno provato invano ad inviare raccomandate ai proprietari delle vetture risultate multate. Non avendo avuto nessuna risposta, dal 2018 si sono impegnati nel cercarli, sempre tramite lettere, e poi attraverso gli avvocati, ma senza trovare alcun riscontro. A distanza di 67 anni, dopo presumibili reiterati tentativi di ottenere l’ammontare delle multe, il comando della polizia municipale ha deciso di rinunciare al credito e pagare il servizio riscossione per 200mila euro.

Che non è poco senza aver ottenuto niente. Ma il contratto di ingaggio di Aspes come agente riscossore per il Comune di Pesaro prevede determinate tariffe e queste valgono sia per la riscossione delle multe che per gli oneri urbanistici, imu, tari, tasse e tanto altro.

C’è da dire che il comune di Pesaro è piegato da anni dai crediti inesigibili che toccano, mettendoci insieme anche quelli considerati persi seppur si continui a cercare di recuperarli, oltre i 40 milioni di euro. Un somma che si è formata in un decennio e che non accenna minimamente a rientrare. Al contrario, il trend è in aumento e basta guardare la fila alla mensa della Caritas per capire il motivo.

ro.da.