Pesaro, viaggio nella villa della zarina Valentina Matvienko

La residenza sul San Bartolo della donna, terza carica della Russia, finita nel mirino degli oppositori di Putin. La frequenta soprattutto il figlio Sergey

Valentina Matvienko e la villa sul San Bartolo a Pesaro

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Pesaro, 4 marzo 2022 - La villa sul San Bartolo, sopra quella di Luciano Pavarotti, appartiene, attraverso una società che nessuno sa in quale stato estero sia stata costituita, a Valentina Matvienko, terza carica dello Stato russo. Donna molto vicina a Putin, presidente del consiglio federale russo ed ed ex governatrice della regione di San Pietroburgo. Donna ricchissima: "Lei ha presente Silvio Berlusconi? Bene in confronto a lei è un diseredato", diceva un suo uomo di fiducia elencando i beni e le maggioranze che aveva in alcune società, banche comprese.

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In realtà la ‘zarina’ è venuta a Pesaro una o al massimo due volte. Chi viene tutti gli anni nel periodo estivo è il figlio Sergei che ha sposato una ex modella. Questa villa che viene descritta dagli oppositori di Putin "come una specie di reggia di Versailles, in realtà è una bella casa, non impattante, a terrazzate con tanto di piscina. Come diverse altre sul San Bartolo". Ma come abbiamo riferito ieri, il blog di Aleksej Navalny, principale oppositore di Putin, definisce questa villa, che è dotata anche di un eliporto, "il simbolo della corruzione putiniana".

La casa che apparteneva all’ex manager di Luciano Pavarotti, Tibor Rudas, è stata acquistata dalla Matvienko 12 anni fa per circa 7 milioni di euro. Oggi, stimano gli immobiliaristi, ne può valere tra i 2,5 e i 3 milioni. Forse per questa ragione non è stata mai venduta. Anzi sono previsti anche dei lavori che non riguardano la villa, ma una casetta di 100 metri quadrati che si incontra prima di arrivare nello spiazzo della grande casa: la dependance che la famiglia vuole sistemare per ospitare i guardiani, dei pesaresi.

La licenza edilizia fa capo a Sergey Matvienko, ma i lavori non partono proprio per i recenti sviluppi della guerra in Ucraina e con le relative "sanzioni che colpiscono anche le banche sovietiche. E per questa ragione è tutto in stand by". Il cartello dei lavori è stato fissato nella cancellata d’entrata della villa, poco sotto il faro. Alla villa si accede attraverso una strada in cemento grezzo a due corsie, fatta quando la villa era di Tibor Rudas. "Figuriamoci se viene a Pesaro in questo clima – dice chi ha stretto rapporti con la famiglia Matvienko –. Sono a Mosca e da lì non si muovono. In tempi normali e cioè negli anni scorsi si spostavano con due macchine gemelle per non far capire se erano nella prima o nella seconda".

Insomma, massima prudenza e visibilità ai minimi termini. Tranne in una occasione, quando Sergei donò un cospiscuo assegno per il restauro di una cappella di una chiesa di Gubbio. Chi ha avuto stretti rapporti con Valentina Matvenko racconta questo: "Ero accanto a lei allo stadio di San Pietroburgo per assistere ad un concerto di Madonna. Quando è stata annunciata la sua presenza, si sono alzati in 50mila per applaudirla. Io ho avuto la sensazione di una donna molto amata". Ma evidentemente non tutti la pensano così perché gli oppositori di Putin la descrivono "come un suo braccio destro ed anche un simbolo della corruzione". La villa non è... Versailles, ma nello spiazzo c’erano sicuramente Rolls Royce e Ferrari.

m. g.