I carabinieri di Ravenna si erano presentati alla sua porta di casa a Fano, in zona Metaurilia, per arrestare il compagno per reati di droga. Soltanto che lei, Maria Giovanna C., 28 anni, originaria di Livorno, ha cercato in tutti i modi di non far entrare i militari, urlando dalla finestra, spintonandoli, cercando di ostacolarli in ogni maniera. A quel punto, l’accesso in casa degli inquirenti è stato ancora più deciso a cui è seguita l’immediata perquisizione con la scoperta, in un comodino della camera, di due involucri contenenti complessivamente 231 grammi di cocaina. Nello stesso punto, è stata trovata anche una bilancia di precisione sporca di polvere, presumibilmente cocaina. Non solo: i carabinieri hanno trovato e sequestrato anche 5 smartphone che ritengono essere di grande importanza per risalire alla rete di spaccio della coppia.
Di fronte alla reazione della donna, i militari hanno proceduto anche al suo arresto sia per la resistenza a pubblico ufficiale sia ovviamente per la droga rinvenuta nel comodino. Ieri mattina si è svolta l’udienza di convalida per la donna, la quale (difesa dall’avvocato Marco Subiaco del foro di Ancona) ha negato al giudice di essere la proprietaria della droga e dichiarato di non sapere chi l’avesse lasciata nel suo comodino.
Il pubblico ministero Maria Letizia Fucci ha chiesto la misura cautelare in carcere per la donna mentre la difesa ha sollecitato al contrario la liberazione in quanto non c’era certezza sulla proprietà della droga. Il gip Giacomo Gasparini, dopo essersi riservato la decisione, ha convalidato l’arresto nel pomeriggio disponendo i domiciliari per Maria Giovanna C. nella casa di familiari, lontano da Fano, con ricorso al braccialetto elettronico. Non potrà avere contatti con nessuno e ovviamente sarà controllata ogni giorno dai carabinieri del luogo.
I militari di Ravenna, che sono arrivati a Fano sulle tracce del compagno della donna inseguito da un’ordinanza di custodia cautelare per traffico di droga, hanno poi sequestrato anche 295 euro considerati l’incasso dovuto allo spaccio e il passaporto di un cittadino albanese. "L’apertura" dei cinque telefoni sequestrati alla donna potrebbe portare ad un filone di indagine particolarmente importante visto il quantitativo di droga sequestrato, oltre due etti di cocaina. Che qualcuno ha fornito alla coppia per essere spacciata a Fano e dintorni.