Ma c’è qualcosa da nascondere dietro i costi della ristrutturazione del vecchio palas? Siamo già oltre i dieci milioni spesi o stanziati, ma ancora il conto non è concluso. Infatti ora si discute delle riserve presentate dalla ditta di Fano che ha effettuato la prima parte dei lavori, tetto compreso. Ne vorrebbe sapere di più sicuramente la consigliere di opposizione Giulia Marchionni, che ha presentato nel mese scorso una dettagliata interrogazione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale di giovedì. L’imput arriva dalla commissione "controllo e garanzia sugli atti" svoltasi il 3 ottobre quando era stata fatta una ricognizione sul completamento entro il 29 febbraio dell’Auditorium Scavolini.
In quell’occasione si era parlato di ’riserve’ presentate dalla ditta esecutrice per un milione e mezzo di euro. "Avevo richiesto a quanto ammontano le riserve dei privati – scrive Giulia Marchionni –; la relazione dei direttore dei lavori in risposta ai documenti della ditta; se esiste il via libera per le opere realizzate indispensabile per il collaudo finale dell’impianto. Ma non ho avuto nessuna risposta definitiva. Tanto che non mi sono stati consegnati tutti i documenti sul cantiere già forniti dalle ditte in merito alle riserve e la risposta dei tecnici comunali. L’unica cosa che mi è stata concessa è la semplice visione degli atti che avevo richiesto. Insomma non ho potuto portare via nulla da studiare per ragioni di riservatezza". Per questo la consigliera ha presentato un’interrogazione: "Vorrei sapere se è vero che ammontano a un milione e mezzo le riserve presentate dalla prima ditta, se è stata redatta e cosa contiene la relazione riservata dal direttore lavori, se è stata redatta una relazione del collaudatore, e se è stata avviata una trattativa per un accordo transattivo e su che cifra si aggira, e infine se l’amministrazione comunale è in possesso di tutta la documentazione necessaria per procedere al collaudo dell’opera e garantire l’apertura il 29 febbraio".
A far decidere in questo senso il Comune è stata anche la richiesta della ditta di riservatezza sulle riserve presentate. "Siccome la rivendicazione di riservatezza - scrive Marchionni - mi pare in contrasto con i diritti di controllo dei consiglieri comunali continuo a protestare". Quasi un esposto formale quello presentato dalla consigliera di minoranza Giulia Marchionni. Certo è che un milione e mezzo in più di costi in più farebbero saltare tutte le previsioni di spesa a carico del Comune.
Luigi Luminati