Vecchio palas, non basteranno 10 milioni

I 9,6 finora stanziati saranno sufficienti forse per finire la parte edilizia. Ma poi manca altro, tra cui bar e seggiolini. E i costi aumenteranno

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Vecchio palas ma quanto ci costi? Gli esperti comunali della grande incompiuta pesarese ormai non parlano più di cifre. Dopo che il sindaco ha ammesso il suo peccato originale: "Forse ci siamo sbagliati su quel progetto", è sceso il silenzio assoluto.

Avremo qualche novità probabilmente nell’anno nuovo. Quando l’assessore ai lavori pubblici Riccardo Pozzi approverà il progetto definitivo del completamento dell’impianto di viale dei Partigiani.

I tecnici del Comune stanno terminando di verificare quanto e come si è speso rispetto al progetto iniziale che doveva costare 3,4 milioni di euro e che ha già fatto incassare alla ditta GM di Fano 6,1 milioni di euro. In sostanza si deve verificare lo stato di avanzamento lavori e quello che ancora manca. In particolare nell’impiantistica e nell’arredamento di un palas polifunzionale tra sport ed auditorium per il Rof.

Il Comune lo completerebbe con altri 3,5 milioni di euro attraverso un ulteriore mutuo. Conto totale previsto ormai noto: 9.6 milioni di euro. Interessate al completamento ben 120 ditte. Da questo elenco ne verranno sorteggiate dieci, che saranno chiamate alla vera gara d’appalto. Tutto a posto dunque? Sulla carta sì, tanto che l’amministrazione comunale ha dato l’incarico ai verificatori della Tecnostudio per la validazione dei lavori effettuati e dei progetti in itinere anche a livello sismico. Una validazione che in qualche maniera ha ulteriormente prolungato i tempi per la progettazione di una fase finale tutt’altro che semplice: essendoci di mezzo soprattutto l’impiantistica.

Si era parlato di giugno 2023 come dicktat sui tempi. Ma adesso dentro il Comune già si è passati a citare la fine del 2023 come possibile scadenza. Vedere per credere se gli ingegneri del Comune riusciranno nell’impresa. Aspettiamo l’appriovazione del progetto di completamento e soprattutto la gara d’appalto per evitare altre sorprese.

Ma una cosa anche a inesperti commentatori appare già abbastanza chiara. I 9,6 milioni di euro forse basteranno per completare la parte edilizia ed impiantistica ma è già scontato che o il Comune o il possible gestore (già indicata l’Aspes spa) dovranno poi spendere altri soldi. Un esempio? Nel progetto non è previsto nemmeno un bar (solo distributori automatici). Non ci sono depositi per il materiale sportivo o scenografico. Non sono previsti fondi per le duemila “sedute“ dei posti in tribuna. E altro ancora potebbe mancare quando si capirà cosa è previsto per i lavori edilizi e cosa no. Cosa rimarrà a carico diretto del Comune e cosa passerà al possibile gestore che se sarà l’Aspes avrà ben poco di privato.

Se provate a chiedere agli amministratori comunali vi diranno che gli spazi per un bar ci sono e per possibili depositi anche: "Ci sono peraltro diverse centinaia di metri quadri di negozi lungo via Marconi", è il ritornello. Quelli che dovevano servire per il completamento attraverso la loro cessione per un milione di euro alla Pesaro Parcheggi. Cessione poi cancellata per evitare di avere un socio di capitale in parte privato. Oltre al bar si parlava anche di una farmacia, tanto per rilanciare l’Aspes.

Diciamo che il bar e qualcosa d’altro può anche essere a carico di affittuari privati. Ma non i depositi necessari per la polifunzionalità di un’opera che non può costare dieci milioni di euro ed essere utilizzata solo per il Rof e poco altro. Diciamo che oltre i quasi dieci milioni di euro stanziati vanno preparate altre risorse. E’ pressoché scontato. E se poi i dieci milioni di euro dovessero non bastare?