
La Regione ha fatto il punto al Teatro Sperimentale di fronte ai sanitari. Non ancora sciolto il nodo delle comunità psichiatriche da spostare. .
La liquidazione di 200 milioni di euro da parte del ministero, di cui 180 per l’ospedale di Pesaro (gli altri 29 arrivano dal bilancio regionale), l’avvio delle demolizioni a Muraglia entro l’estate, per le quali la Regione ha già inviato al Comune la richiesta di autorizzazioni, ma anche il nodo non ancora sciolto delle comunità psichiatriche da spostare. Sono questi principali punti emersi martedì sera all’incontro pubblico per la presentazione del progetto del nuovo ospedale di Pesaro.
Davanti a una nutrita platea di medici, infermieri e amministrativi dell’azienda sanitaria (si erano accreditati in 377, tra cui moltissimi primari), tecnici e politici hanno illustrato le caratteristiche di quella che ormai non si manca di definire "la più grande opera pubblica delle Marche". Sul palco il direttore generale dell’Ast Alberto Carelli, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, gli assessori Francesco Baldelli, Filippo Saltamartini e Stefano Aguzzi, e il dirigente dell’Edilizia ospedaliera Andrea Bartoli, che ha illustrato le peculiarità del progetto: un unico edificio da 70mila metri quadrati che accorperà anche i reparti ora presenti al San Salvatore, per un totale di 382 posti letto che potranno diventare 460 in caso di necessità.
Una struttura architettonica che si svilupperà su tre corpi separati a disegnare una ’E’, con diverse altezze (il massimo è di sei piani pari a 20 metri) e alcuni edifici più arretrati rispetto agli altri, creando degli spazi verdi interni, somiglianti a chiostri aperti su cui si affacciano le stanze di degenza. E ancora, l’ingresso principale racchiuso in una teca da cui si genera un ampio piazzale coperto, la previsione di 15mila metri quadrati di vegetazione e un parco di 5mila metri sul tetto di una parte dell’edificio (una specie di giardino pensile che è la prosecuzione del verde collinare) con tanto di baby park.
E infine, il percorso ‘protetto’ delle ambulanze e dei mezzi di soccorso, a cui il progetto destina un corridoio stradale dedicato, sollevando il quartiere dal problema del rumore e del traffico; così come il quartiere potrebbe beneficiare della moltiplicazione dei parcheggi: ne sono previsti 970 (ad oggi ce ne sono 150), la maggior parte dei quali interrati. E poi ancora 12 sale operatorie, 2 risonanze magnetiche aperte, 4 RX, 4 sale endoscopiche, 16 posti letto di Terapia intensiva che possono diventare 48 e chi più ne ha più ne metta.
"Tutto questo lo faremo in 5 anni – ha detto Baldelli –, che sarà anche il tempo necessario a formare il personale". A questo proposito Saltamartini ha rivendicato "il forte investimento della Regione nella formazione dei medici" e "i 43 milioni di quota premiale ottenuti dalle Marche in quanto regione benchmark (punto di riferimento) in Italia, ovvero che riesce a meglio garantire i livelli essenziali di assistenza". "Un merito – ha chiosato rivolto ai professionisti in platea – che è soprattutto vostro".
La chiusura ad Acquaroli: "Pesaro attende da decenni la realizzazione di questa struttura che oggi finalmente è avviata. Sarà un ospedale all’avanguardia sia dal punto di vista architettonico, della sostenibilità ambientale e urbanistica. Nei prossimi mesi, al massimo entro i primi mesi del 2026, procederemo alla gara per l’affidamento dei lavori e, successivamente, per l’avvio del cantiere". Applausi. Qualche mugugno. E poi tutti a casa.