Viaggio tra i fantasmi del Covid "Positivi ma col Green pass valido"

Hanno saputo del contagio con un tampone rapido e hanno atteso inutilmente una telefonata dell’Asur "Certificato verde attivo, potremmo girare liberamente". Ecco due storie emblematiche

Migration

di Teobaldo Bianchini

Sono i fantasmi del Covid. Sanno di essere positivi perché hanno fatto un tampone rapido, ma aspettano da giorni una telefonata dall’Asur per il tampone molecolare e perché venga ‘certificato’ il loro isolamento. E nel frattempo anche il Green pass resta valido. Tra le tante storie c’è quella di Pierpaolo Bellucci, 38 anni, vaccinato con tre dosi (booster ricevuto il 12 dicembre) e positivo da sabato 8 gennaio, ma senza che nessuno lo sappia ufficialmente. Da quando gli è stato riscontrato il contagio tramite un tampone rapido alla farmacia Zongo, infatti, non ha ancora ricevuto alcuna telefonata da parte dell’Asur per poter verificare la sua positività con un tampone molecolare, che darebbe inizio al periodo di isolamento e sospenderebbe il suo Green Pass. Pierpaolo si è messo in isolamento spontaneamente, come peraltro viene indicato in questi casi dal farmacista che riscontra la positività. Ma lui è a tutti gli effetti uno dei fantasmi del Covid. "Doveva chiamarmi l’Asur dopo qualche ora – racconto – ma non mi ha chiamato nessuno e ormai sono passati 6 giorni. Ho anche poi contattato, dopo il quinto giorno, il mio medico base che ha subito inviato il certificato di positività ma ancora non mi hanno chiamato" prosegue, soffermandosi poi sul Green Pass che risulta ancora valido: "Nonostante esegua costantemente l’aggiornamento dell’app non è cambiato niente. Potrei andare in giro o a mangiare in un ristorante. Questo vuol dire che c’è una totale mancanza di controllo, almeno nelle Marche, e che l’isolamento diventa parte del senso civico del singolo, ma non ci si può affidare a ciò". Il caso di Pierpaolo però non è uno dei pochi: "Tutti mi dicono che è normale perché Asur non riesce a stare dietro al tracciamento. Mi sono confrontato con un’altra decina di persone nelle mie stesse condizioni, di gente che ora è uscita dalla quarantena ma a cui il green pass è rimasto valido".

Un racconto simile ci arriva anche da Matteo Fastigi, 40enne di Villa Fastiggi, insegnante di sostegno all’istituto Cecchi. Anzi, la sua vicenda è ancora più paradossale perché ha fatto in tempo a contrarre il Covid e a diventare negativo senza mai essere contattato dall’Asur. Anche lui vaccinato con la terza dose, è risultato positivo il 30 dicembre, e sebbene non sia mai stato disposto ufficialmente l’isolamento, lui si è chiuso in casa fino a quando, il 10 gennaio, un altro tampone fatto in farmacia non ne ha dato esito negativo. In questo caso, Matteo, potendo approfittare delle nuove normative in merito ai vaccinati con terza dose, è stato affiancato dal suo medico di base che ha provveduto ad inserire la sua situazione (il passaggio da positivo a negativo) all’interno del database. Nonostante ciò però, anche nel suo caso, il Green Pass non è mai stato aggiornato, risultando sempre valido.

Storie che la dicono lunga sul fatto che il tracciamento dell’Asur sia ormai fuori controllo. Sull’argomento, l’altro ieri, è intervenuto anche il presidente Francesco Acquaroli: "Con un numero enorme di positivi – ha detto – la nuova fase pandemica presuppone anche un cambio di passo burocratico, altrimenti rischiamo, saltando il tracciamento, di isolare per settimane persone che non hanno i requisiti per essere isolate. La possibilità di utilizzare il tampone rapido come strumento di diagnosi è una novità importante – ha aggiunto – ma spero che nelle prossime ore e nelle prossime settimane potranno esserci altre novità importanti che la Regione metterà in campo".