Pesaro, il racconto di un ragazzino: "Video hard e altro, l’allenatore mi molestava"

La vittima, 14enne all’epoca dei fatti, ha ribadito in aula le accuse a carico del coach del tempo: compresa una strana gita in campagna

La vittima era 14enne all’epoca dei fatti. Ieri ha confermato le accuse

La vittima era 14enne all’epoca dei fatti. Ieri ha confermato le accuse

Pesaro, 8 febbraio 2023 – Ha riferito ieri in Tribunale, nell’aula per l’audizione dei minori, le molestie sessuali che avrebbe subito per mano del suo ex allenatore di calcio, un 28enne pesarese. Videochiamate a sfondo erotico, avances via social, proposte proibite tramite telefonino. E poi quel giro in macchina con il coach per le campagne intorno alla città.

Lui è il minorenne, 14enne all’epoca dei fatti, vittima di quei presunti abusi. Ad ascoltare il suo racconto, c’era il legale dell’allenatore, l’avvocato Gian Piero Colosimo del foro di Rimini che sulla vicenda si chiude a riccio. Ma quello di ieri potrebbe essere solo il primo degli incidenti probatori. Contro il 28enne infatti ci sarebbero altre denunce sul tavolo della Questura. Almeno altre due di altre presunte molestie e sempre contro due baby calciatori.

Quello che è certo riguarda il passato del mister che risulta aver già riportato una condanna per adescamento di minori, minacce e detenzione di materiale pedopornografico. Una vicenda che risale al 2013. A denunciarla era stato ancora una volta un minorenne e sempre di Pesaro. Secondo quell’accusa, l’allenatore, che all’epoca era neo maggiorenne, era arrivato a spacciarsi per donna per poter rompere il velo di diffidenza, già molto sottile, dei social. Il ragazzino, una volta che gli era stata carpita la sua fiducia, sarebbe stato convinto, anche dietro minaccia, a girare dei video in cui si toccava nelle parti intime.

Per quel caso, il mister aveva patteggiato la pena a 6 mesi e 20 giorni di reclusione. Ma, a distanza di 10 anni da quella condanna, ecco che il 28enne si sarebbe di nuovo messo nei guai.

Ieri il racconto del minore ha confermato le accuse contenute nella denuncia. Accuse che la presunta vittima aveva poi riferito ai genitori, ieri accanto al figlio in Tribunale. I contatti, da quanto emerso, sarebbero stati soprattutto via telefonino. Richieste esplicite, ma attraverso lo schermo. Poi quella gita in campagna sull’auto dell’allenatore. Ma non è certo se quel giorno ci sia stato o meno un contatto fisico. L’auto si sarebbe impantanata e eventuali intenzioni a sfondo sessuale del 28enne sarebbero state interrotte da quell’incidente di percorso. Dettagli su cui si farà luce più avanti, quando la storia arriverà, molto probabilmente, a processo.