Pesaro, Villa Marina come la casa dei fantasmi

L’impalcatura antidegrado in malora, teli spaccati e penzolanti. Le proteste

Villa Marina

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Pesaro, 22 luglio 2019 - A Villa Marina, ex colonia ed ex convitto ora caduta nell’abbandono, hanno posizionato delle impalcature e dei teli per coprire il degrado. L’Inps, proprietario dell’immobile, lo ha fatto perché costretto da un’ordinanza del sindaco che intendeva far coprire tutti i palazzi abbandonati della città. Il problema però è che anche i teli sono finiti nell’abbandono, perché nessuno ne fa manutenzione. Con la conseguenza che villa Marina sembra essere il castello della strega o dei fantasmi. Molti lettori ci hanno inviato foto scattate dal mare per segnalare l’incuria e il menefreghismo di enti pubblici che dovrebbero essere i primi a garantire il rispetto delle norme. Invece dal complesso immobiliare prospiciente il mare stanno volando via in continuazione pezzi di teli coprenti l’impalcatura. Nessuno sembra preoccuparsene visto che sono in quello stato da molti mesi.

In quel punto, davanti al mare, mantenere a lungo delle impalcature coperte non può essere una soluzione. Andrebbero usate per riverniciare l’esterno e sistemarlo come hanno fatto in tanti. Invece l’Inps rimane al palo. Un degrado che d’inverno si vedrebbe sicuramente meno ma d’estate è sotto gli occhi di tutti e per questo diventa intollerabile. Per Villa Marina, con la chiusura a fianco di Pesaro Studi oltre all’affondamento della società che gestiva i campi del centro sportivo ora smembrati e tornati a semplice terra battuta, siamo di nuovo al medioevo. Nessuna idea, nessun sviluppo, nessun sforzo per valorizzare un edificio storico. Si aspetta stancamente che l’Inps venda all’asta a prezzi che non stanno né in cielo né in terra l’edificio ma dopo tre o quattro aste andate deserte, adesso si cerca un’alternativa spezzettando gli immobili cercando di venderli separatamente. Che non appare una grande idea. Eppure è l’unica che è venuta in mente all’Inps.

Eppure villa Marina sembrava avere tutt’altro destino ma essendo di proprietà pubblica (era dell’istituto Postelegrafonici) ogni occasione per trasformarlo in qualcosa di meglio è stato affossato. Compresa l’offerta della Renco del 2014 di trasformare villa Marina nella sede centrale della società senza acquistarla ma ristrutturandola in forza di un affitto della durata ultradecennale. I lavori sarebbero andati in parte a scomputo ma intanto l’intera struttura sarebbe stata recuperata senza alternarne né l’esterno né l’interno e senza spese per lo Stato che ne rimaneva il proprietario.

Un'offerta finita su un binario morto perché l’Inps ha ritenuto di non accoglierla. L’ufficio del patrimonio dell’Ente era convinto forse di realizzare con la vendita oltre 17 milioni di euro. Ovviamente sarà un’impresa vendere tutto a prezzi inferiori ma intanto le impalcature arrugginiscono e i teli volano via portati dal vento del mare. Sotto gli occhi rassegnati dei pesaresi.

ro.da.