Pesaro, cerca di violentare la padrona di casa

Arrestato 25enne. La donna getta dal bagno le chiavi in strada alla polizia

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Pesaro, 11 aprile 2018 - Sarebbe il suo domestico. Ha un contratto di lavoro come tuttofare e grazie a questo ha potuto trovare alloggio in casa della donna, un’impiegata pubblica di Pesaro, nubile, con la casa nella zona del Corso XI Febbraio. Solo che l’altra notte, intorno alle 4, l'uomo, un 25enne del Senegal, è rientrato ubriaco. Ha aperto la porta della casa, è salito ed aveva intenzioni inequivocabili con la padrona di casa: violentarla. La donna è riuscita a capire un attimo prima che il giovane mettesse in atto il suo proposito, che cosa volesse fare ed è fuggita in bagno. Da qui, grazie al telefonino che si era portata dietro, ha chiamato il 113. La pattuglia della volante è arrivata in pochi minuti ma una volta fuori, gli agenti hanno trovato la porta chiusa. Per questo la donna ha aperto la finestra del bagno ed ha lanciato le chiavi del portone ad un agente.

In pochi attimi, i poliziotti sono entrati in casa andando alla ricerca dell’uomo che hanno trovato in cucina con tono altamente minaccioso, mentre gridava frasi sconnesse. Fermarlo non è stato facile perché cercava di divincolarsi. Alla fine è stato bloccato, portato in caserma e dichiarato in arresto per tentata violenza sessuale, estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. La convalida dell’arresto in flagranza è previsto per oggi.

La donna è apparsa agli agenti in preda al terrore. Non ne vuole di sapere di tenere in casa quella persona a cui lei pensava di aver fatto sempre del bene. Ora invece si sente terribilmente minacciata, teme di incontrarlo per strada. Per la procura della Repubblica, il quadro delle accuse appaiono circostanziate e provate dalle stesse parole degli agenti che sono entrati in casa grazie alle chiavi lanciate dalla finestra del bagno dalla spaventatissima donna.

La quale non è chiaro se deciderà di costituirsi parte civile nel processo. Sicuramente ha rilasciato dichiarazioni sugli anni di accoglienza concessa al migrante, il quale ha un regolare contratto di lavoro e dunque il permesso di soggiorno legato a questa occupazione che doveva servire per farlo inserire nella società.