
La Vis Pesaro cede al Pescara 2-4 in una partita combattuta. Qualificazione difficile per i biancorossi al ritorno.
Vis Pesaro
2
Pescara
4
VIS (3-4-1-2): Vukovic; Ceccacci, Palomba, Bove; Tavernaro (32’ st Schiavon, 50’ st Mariani E.), Di Paola, Obi (1’ st Raychev), Zoia; Orellana; Nicastro (50’ st Rizzo), Cannavò (26’ st Di Renzo). All. Stellone. A disp. Pozzi, Tonucci, Neri, Forte, Tombesi, Peixoto.
PESCARA (4-3-3): Plizzari; Pierozzi (1’ st Letizia), Brosco, Pellacani, Moruzzi; Squizzato (1’ st Kraja), Valzania (1’ st Dagasso), Meazzi (32’ st De Marco); Merola, Ferraris, Cangiano (26’ st Bentivegna). All. Baldini. A disp. Saio, Profeta, Alberti, Tonin, Crialese, Staver, Lonardi, Saccomanni, Lancini.
Arbitro: De Angeli di Milano.
Reti: 12’ pt Orellana, 15’ pt Nicastro, 35’ pt Meazzi, 5’ st Ferraris, 47’ st Letizia, 54’ st Bentivegna.
Note – Serata mite (23°), spettatori 3.276 (568 ospiti), incasso 36.589 euro; ammoniti Di Paola, Squizzato, Nicastro; angoli 3-4; recupero 1’ + 8’.
E’ stato bello, ma non è durato. Quel che si temeva per la Vis di Stellone, spavalda ancorché decimata. Bello, fin quando ce n’è stato, finché le gambe hanno risposto. E la testa pure. Un tempo alla grande, una ripresa a difendere il risultato che avrebbe dato un senso al ritorno, rischiando anche di rimettere il muso avanti. Un incubo i minuti di recupero. Dal 2-2 al 2-4. La Vis ci è arrivata stremata, senza cambi, preda dei crampi. E il Pescara ha affondato i colpi che valgono una probabile qualificazione. Fra tre giorni, nella gara di ritorno all’Adriatico, i biancorossi dovranno vincere con tre gol di scarto per proseguire la cavalcata. Impresa ai limiti dell’impossibile, anche con la squadra al completo. Peccato, perché avevano tenuto botta, pur con residue energie, e perché sono incappati in errori fatali: Vukovic s’è fatto trovare fuori posizione su un tiro improvviso di Letizia da 30 metri. Dopodiché Di Renzo in uscita s’è fatto soffiare la palla dando via libera a Bentivegna.
Pur decimata, è stata vera Vis a lungo, capace di colpire in modo chirurgico e infiammare lo stadio. Il Pescara aggredisce alto e dà l’impressione di voler spaccare il mondo (Squizzato costringe Vukovic in angolo), la Vis fa capire che può far male con le catene esterne. Siccome Baldini alza i terzini, è alle loro spalle che si creano gli spazi. Al 6’ sull’asse Orellana-Tavernaro-Ceccacci traversone basso e grosso pericolo per il Delfino. Sei minuti dopo il vantaggio: Zoia esce d’abilità dal pressing e innesca Cannavò sul filo del fuorigioco, cross al bacio per il destro di Orellana (sa usare anche quello) a centro area e il Benelli esplode. E siccome la Vis ci ha abituati ai minuti di furore, ecco il raddoppio dopo 3’: Di Paola squarcia il centro con classe e apre per Cannavò che punta, si arresta e crossa teso a centro area dove svetta Nicastro: 2-0. L’attaccante non segnava da oltre due mesi. Vis vicinissima al terzo, quando Cannavò scatta oltre la linea biancazzurra ma si fa rimontare in extremis da Moruzzi.
Il gol di Meazzi, al termine di un’azione corale sullo stretto, dà entusiasmo agli abruzzesi. Che trovano il pari in avvio di ripresa: Merola lavora la palla, Meazzi calcia in porta e Ferraris ci mette il piedino. Duro colpo, ma la Vis non molla. Rischia il dovuto ma va vicino al terzo con Cannavò (movimento dei suoi, destro a lato) e Bove, imbeccato dall’ottimo Ceccacci. Se Baldini può pescare il meglio dalla panchina, Stellone deve raschiare il fondo del barile. Il recupero lungo (colpa di un paio di malori sugli spalti) è un invito a provarci per gli ospiti. Letizia pesca il jolly, Bentivegna rapina la palla del 2-4 e sul Benelli scende l’aria del commiato. Applausi per tutti anche stavolta, anche per i baby subentrati. E’ stato spettacolo, finché ce n’è stato.