
Partita intensa al Benelli tra Vis Pesaro e Pescara: gol, malori sugli spalti e playoff spietati.
Il giorno dei colori, il giorno dei malori (sugli spalti), il giorno degli errori (decisivi), il giorno dei dolori dopo le imprese di Arezzo e Rimini. All’ingresso delle squadre, tutti in piedi ad applaudire. Si comincia con una nuvola di fumo azzurro che invade la tribuna, mentre il Prato fa la sciarpata. Il tempo che il vento la diradi e la partita si fa scoppiettante. Il Benelli di nuovo gremitissimo (c’è pure il sindaco Biancani, da Pescara è venuto mezzo consiglio comunale) non fa in tempo ad accomodarsi che la Vis è avanti: Orellana di destro, clamoroso. Aspetti la reazione ospite ed è 2-0: Nicastro dopo lungo digiuno. Siamo ancora dentro la magia. Ritmi altissimi, e Coppola si scontra con l’arbitro: un tizio (noto) che all’inizio non fischia niente e dopo sanziona tutto. Il gol del Delfino prima del riposo è un brutto presagio. Difatti il Pescara pareggia in fretta. Nel mezzo della ripresa gelo sul Benelli: dalla curva ospite richiamano attenzione a gran voce, c’è un uomo a terra. Arrivano i sanitari: il tifoso esce in barella tra gli applausi; si riprende dopo 5 minuti. Tifo ammutolito. La Vis tiene botta. Fino alla botta di Letizia: altro malore, stavolta in tribuna, ma si rivela un falso allarme. Il coccolone arriva per la Vis, con Bentivegna. Pure ingiusto, ma i playoff sono fatti così. Spietati.