"Visita in ritardo? L’assessore si è scusato"

Il caso della paziente che non riusciva a prenotare un esame in ospedale. L’Asur replica: "Risposto nei modi e nei tempi previsti"

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"Grazie mille per l’articolo. Sono stata contattata telefonicamente dall’assessore regionale della sanità: ci siamo chiariti. Lui si è scusato e ha detto che per qualsiasi cosa posso contattarlo, mentre io gli ho detto che mi è dispiaciuto denunciare il disservizio sul giornale, ma il mio obiettivo era far capire a chi comanda che alcune cose nella sanità marchigiana non vanno bene". Così ci dice Paola Morazzini, all’indomani dell’articolo pubblicato sul Carlino l’altro giorno, intitolato "Giorni al telefono col Cup. Poi visita a Rimini", in cui la 53enne fanese raccontava della difficoltà riscontrata nel prenotare una visita otorino in ospedale, con impegnativa urgente.

A tal proposito l’Area Vasta 1 precisa: "Le prenotazioni con priorità "breve" (da effettuarsi entro 10 giorni) sono gestite dal servizio Cup attraverso agende che si aprono a blocchi, ogni 10 giorni - scrivono in una nota -. E’ pertanto possibile che alla prima chiamata al CUP Regionale l’addetto possa riferire al cittadino che non vi sono posti in quel momento visibili, ma che gli stessi si rendano visibili anche dal giorno dopo sia per apertura degli "slot" sia per rinuncia da parte di altri cittadini che rendono così il posto nuovamente usufruibile". Per tale motivo il 21 luglio, in mancanza di un appuntamento nei tempi previsti, l’utente è stato invitato a richiamare il giorno successivo. "Il 22 luglio si sono resi disponibili alcuni appuntamenti la cui prima data fruibile appena tre giorni dopo a Macerata Feltria, ma nessuna delle disponibilità è stata accettata dalla paziente". Il giorno dopo, la sfortunata coincidenza con l’appuntamento fissato a Cagli per il 1 agosto e poche ore dopo disdetto per l’impossibilità della dottoressa a prestare servizio quel giorno. "Da una obiettiva analisi dei fatti - termina la nota dell’Area Vasta 1 - si comprende che questa Azienda Sanitaria ha risposto nei tempi e nei modi previsti dalla normativa, risolvendo il tutto con contatti avuti in due mattinate successive. Va da sé che, sebbene si cerchi la soluzione più favorevole all’utenza, non sempre è possibile trovare un appuntamento che corrisponda alle aspettative. Si precisa altresì che è improponibile confrontare servizio pubblico e servizio di libera professione perché regolati da normative differenti". Certo è che è difficile far capire a un cittadino le "normative differenti" che regolano l’attività (a pagamento o ad accesso gratuito tramite Cup) del medesimo personale, nella stessa struttura pubblica con l’identica strumentazione diagnostica.

Tiziana Petrelli