Pesaro, 3 agosto 2018 - E’ scomparso a Pesaro all’età di 95 anni Vito Rosaspina, figura emerita del partito socialista e della politica regionale della prima Repubblica.
Era nato a Piandimeleto nel marzo 1923 e ne divenne sindaco nel 1945 nell’immediato dopoguerra.
Entrò nel consiglio della Provincia di Pesaro e Urbino nel 1952, poi anche assessore alla sanità e segretario provinciale del Psi. Dal 1970 al 1975 fu consigliere della Regione Marche e anche assessore dal 1972 al 1975.
Dal 1980 al 1992 fu presidente della Provincia, dal 1985 al 1995 ricoprì anche la carica di presidente dell’Upi.
Antifascista, partigiano, decisionista e persona di grandi capacità e simpatia trascinante, segnò profondamente la realtà politica e sociale del territorio nei lunghi anni della sua attività.
Nel frattempo, prima di occuparsi a tempo pieno della sua passione politica, si era laureato in veterinaria, esercitando nel ruolo di veterinario capo del Comune di Fano e direttore del mercato zootecnico della stessa città.
Protagonista, attraverso la Provincia ed il Megas, della riuscita metanizzazione dell’intero territorio provinciale, fu anche colui che tentò l’ultimo blitz sulla Fano-Grosseto, realizzando, ad inizio anni Novanta, il traforo della Guinza, rimasto ancor oggi un’incompiuta.
Conclusa l’esperienza politica attiva, ha sempre seguito con attenzione e simpatia le vicende amministrative locali. L’ultimo saluto sarà a Pesaro, presumibilmente lunedì. Vito Rosaspina ha chiesto di essere salutato dalla banda con le note di ‘O Bella Ciao’.