
La parità di genere come materia da studiare nelle scuole, oppure inclusa con un percorso specifico in educazione civica. La proposta arriva da una mozione votata all’unanimità il 4 luglio scorso, portata avanti dalla consigliera regionale Micaela Vitri (Pd) e che nasce come sostegno ad una petizione di Unicef per l’insegnamento della parità di genere nelle scuole, lanciata a livello nazionale l’8 marzo 2022. "In tutta la regione ci sono casi virtuosi all’interno delle scuole che vantano progetti legati alla tematica della parità di genere – spiega la consigliera regionale Vitri -, ma è necessario che questo diventi un percorso costante, specifico e che sia in grado di insegnare il valore della parità. Non un solo caso sporadico. L’atroce stupro della 19enne a Palermo, messo in atto da sette coetanei in branco con una ferocia disumana, ci lascia attoniti - continua Vitri- ma cosa dobbiamo ancora aspettare per capire che non basta inasprire le condanne per ridurre i casi di violenza contro le donne? Occorre investire in una nuova cultura fin dalle scuole e farlo in fretta. Per questo mi auguro che la regione Marche, insieme all’Ufficio Scolastico regionale, dia seguito subito alla mia mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa delle Marche".
Ora la palla passa proprio all’Ufficio scolastico regionale che dovrebbe riunire una serie di soggetti regionali attenti sulla tematica, tra cui anche Unicef a capo della petizione: "No alla violenza di genere: insegniamolo tra i banchi", per poter avviare un percorso costante all’interno delle scuole di ogni ordine e grado su tutta la Regione. Ad oggi, in Italia, sono stati registrati 75 femminicidi da inizio anno "ed è per questo che il tutto deve essere fatto in tempi brevi, entro la prima settimana di settembre, proprio per l’inizio del nuovo anno scolastico in modo da avviare fin da subito un percorso di questo tipo con tutti gli studenti: dalle scuole elementari alle superiori, con diversi percorsi e approfondimenti".
Giorgia Monticelli